Attualità
Puerto Rico, la Grecia degli USA ?
Mentre l’Europa si arrovella sulla Grecia, negli USA i risparmiatori sono scossi dal problema Puerto Rico.
Ricordiamo che Puerto Rico è un’isola caraibica facente parte del territorio degli Stati Uniti, ma con uno status particolare di “Territorio associato”, per cui non fa parte di nessuno stato, non ne costituisce uno autonomo e non ha rappresentanti nè nella camera dei Rappresentanti nè nel Senato. Le leggi degli USA non si estendono completamente verso l’Isola, che gode di un’ampia autonomia.
Negli ultimi 10 anni Puerto Rico ha accumulato un enorme debito , pari a 72 miliardi di dollari, a fronte di un’economia sempre più ansimante. Inizialmente i titoli pubblici del territorio erano molto ricercati perchè garantivano un ritorno superiore a quelli USA e nello stesso tempo erano esentasse.
Purtroppo l’isola ha perso il 7% della popolazione negli ultimi 10 anni , ed il suo PIL pro capite è stato calante:
Quindi il debito si trova ad essere sopportato da una popolazione sempre minore,e con una ricchezza pro capite in calo. Una situazione intollerabile che porta al default.
Negli USA quando una pubblica amministrazione va in bancarotta esiste un articolo ad hoc della legge fallimentare , il “Chapter 9, Title 11”. Questa norma concorsuale permette una situazione di blocco delle obbligazioni dell’amministrazione e quindi una ridiscussione collettiva di tutte le obbligazioni dello stesso, sia verso detentori di titoli, sia verso altri creditori quali fornitori, fondi pensioni e fondi sanitari. Gli amministratori quindi possono ridefinire tutte le proprie obbligazioni in modo omogeneo e , soprattutto, senza la pressione di azioni legali.
Purtroppo Puerto Rico NON è uno stato USA, o facente parte di uno stato, per cui questa norma non viene applicata. Questo ha portato il governo del governatore Padilla in una situazione estremamente scomoda: nessuna obbligazione accede ad una procedura concorsuale, tutte rimangono in vita e devono essere discusse separatamente per via legale. L’assenza di questa norma renderà sicuramente ricchi gli studi legali, che già stanno lucrando nelle azioni legali contro Puerto Rico, e renderà ricchi anche i cosiddetti “Vulture funds”, speculatori che si approprieranno delle obbligazioni caraibiche per pochi centesimi per dollaro per poi minacciare o eseguire azioni legali cercando di portare a casa il più possibile. Saranno invece puniti i creditori corretti, che hanno detenuto a lungo i titoli dell’Isola, permettendone la stabilizzazione , e soprattutto il popolo Portoricano , che pagherà pesanti tagli dei servizi e del welfare per far fronte alle necessità della finanza pubblica.
Puerto Rico paga quindi la propria posizione “Ibrida”, pare degli USA, ma non tutelato dalle sue norme. Si pul vedere un parallelismo con la Grecia ed i paesi UME, sottoposti alla moneta unica ed alla stretta monetaria, ma senza avere a disposizione una via di fuga per poter affrontare situazioni di default o di difficoltà finanziaria. Anzi, come a Puerto Rico, le istituzioni europee si sono rivelate insensibili e rigide nelle richieste verso i debitori. Se in America questo uolo è svolto dai “Fondi avvoltoio”, in Europa ad effettuare lo strozzinaggio sono i ministri delle finanze dell’Ecofin. Come a Puerto Rico questa situazione deve essere superata, restiruendo autorità alle legislazioni nazionali.
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