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PROSEGUE L’APOCALISSE DEL DETTAGLIO. Colpisce anche marchi italiani

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Negli USA, con il trend economico che sta cambiando e l’economia che rallenta, il numero di bancarotte e di chiusure nel settore del commercio al dettaglio sta esplodendo. Nel 2019 , con tre mesi ancora davanti, abbiamo raggiunto già la quota del 2018, e questa volta nelle chiusure e nei  fallimenti sono presenti anche prestigiosi marchi italiani:

ci sono poi altri 4 nomi che non stavano nell’immagine. Possiamo notare come fra i fallimenti nei primi sei mesi del 2019 ci siano Roberto Cavalli-Art Fashion, la filiale USA; che con 6 milioni di dollari di debito ha chiuso 13 punti vendita e Diesel, il noto marchio veneto che ha chiuso 28 punti vendita a seguito di una profonda riorganizzazione con anch’esso utilizzo della bancarotta, Alla fine sono rimaste aperti meno di 16 negozi,.

Perchè è importante questo dato? Perchè il dettaglio USA indica la situazione di quello italiano fra 5 anni e forse meno. Negli USA stanno andando in crisi le catene del lusso e specializzate, dopo il fallimento di molti grandi magazzini. Se non cresce il reddito pro capite, e quindi la capacità di acquisto, le catene retail iniziano a chiudere a partire da quelle che, per i costi di immagine, hanno i margini minori. La concorrenza delle vendite online poi fa il resto. Le catene stesse hanno interesse comunque a chiudere i punti di vendita fisici, a parte un pugno di outlet, per sostituirli con le vendite online fornendo poi dei servizi di cambio ed assistenza che spesso i negozi fisici non possono permettersi. Questo viene a costituire un enorme problema per gli affitti degli spazi commerciali USA, e lo costituirà per quelli italiani molto presto.

 


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