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Progressioni Geometriche ed immigrazione (di Raffaele Salomone Megna)

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In uno stato di diritto, in uno stato democratico, quale quello italiano, le scelte che coinvolgono la vita della nazione, da quelle più piccole a quelle più grandi, devono essere prese alla luce del sole e nell’unico posto a tal uopo deputato, il Parlamento della Repubblica Italiana, dopo ampio e pubblico dibattito.

Purtroppo, nei paesi che aderiscono all’Unione Europea e, quindi, nella fattispecie in Italia questo non è più vero.

E’ rimasta solamente una sterile liturgia parlamentare, all’apparenza democratica, ma l’ubi consistam è altrove.

Le scelte che coinvolgono gli interessi nazionali vengono assunte fuori dai patrii confini, da gruppi di interesse e da oscuri organi burocratici europei, privi di qualsiasi mandato popolare.

A dimostrazione di quanto testé affermato, con questo breve articolo commenteremo cosa è riportato nel D.E.F., presentato il giorno 11 aprile 2017 dal Consiglio dei Ministri, relativamente ai flussi migratori auspicabili ed auspicati per l’Italia, dichiarazioni che crediamo siano passate del tutto inosservate.

Si tratta di ragionare sui numeri ed in questo caso ci viene in aiuto la matematica.

Per rendere meglio comprensibili le cose che diremo, anche a quelli meno avvezzi a questa disciplina, ne richiameremo preliminarmente alcuni concetti.

Più specificamente parleremo delle progressioni numeriche ed in particolare di quelle geometriche.

In matematica, una progressione geometrica è una successione di numeri tali che il rapporto tra un elemento ed il suo precedente è sempre costante. Tale costante è detta ragione della successione.

In generale sarà : a2 = a1*r ; a3=a2*r; a4=a3*r etc. avendo indicato con a1 il primo termine della successione e con r la ragione della successione (che deve essere un numero diverso da zero altrimenti avremmo una progressione tutta di zeri). Si precisa, poi, che l’asterisco delle formule vale come moltiplicatore.

Le progressioni geometriche hanno il vantaggio di fornire alcune semplici formule per il calcolo dei termini che le compongono.

Ad esempio, il termine ennesimo di una progressione geometrica di ragione r sarà fornito dalla seguente formula: an = a1 * r n-1 .

E’ possibile, inoltre, grazie alla formula di seguito riportata, calcolare la somma di n termini di una progressione geometrica.

Se indichiamo tale somma con il simbolo Sn, allora essa sarà eguale a:

Sn = a1 * (rn – 1) / ( r- 1).

Fatta questa premessa, sicuramente tediosa ai più, ma assolutamente indispensabile per la corretta comprensione di quanto diremo in seguito, vediamo cosa riporta il D.E.F. al capitolo IV “ Sensitività e sostenibilità delle finanze pubbliche “ nel paragrafo denominato “ Simulazioni rispetto alle variabili demografiche “ di cui alle pagg. 96 e 97 dello stesso:

L’invecchiamento della popolazione rappresenta uno degli aspetti più critici che l’Italia dovrà affrontare nel corso dei prossimi decenni. A questo riguardo, assume particolare importanza valutare adeguatamente il peso dei flussi migratori attesi misurando il loro impatto sulle finanze pubbliche italiane. In linea con le ipotesi concordate in seno ad EPC-WGA e sulla base di uno scenario demografico elaborato ad hoc da Eurostat, l’esercizio ipotizza due scenari alternativi per il periodo 2020-2060: i) una diminuzione del 20 per cento del flusso netto medio annuo di immigrati rispetto all’ipotesi base, a partire dal 2021; e ii) un aumento del 20 per cento del flusso netto di immigrati, ancora a partire dal 2021.

L’evoluzione del debito pubblico nei due scenari alternativi è confrontata con quella dello scenario di riferimento nella Figura IV.7. A parità di saldo primario strutturale programmato dal Governo al 2020 e dato il livello del debito iniziale di partenza, un aumento del flusso migratorio del 20 per cento a partire dal 2021 permetterebbe di diminuire sensibilmente il rapporto debito/PIL rispetto al baseline, attestandosi poco al di sopra del 18 per cento alla fine dell’orizzonte di previsione, mentre una diminuzione del flusso migratorio dal 2021 avrebbe un effetto simmetrico. Il rapporto debito/PIL continuerebbe a decrescere ma a ritmi meno sostenuti, attestandosi nel 2060 su livelli di poco al di sopra il 60 per cento del PIL.”

Procediamo a commentare quanto riportato nel DEF.

In primis la questione dell’accoglienza dei migranti in Italia non è affatto una questione di pietas cristiana, ma solamente uno squallido calcolo di tornaconto economico.

Infatti, in seno alla “European Commission – Economic Policy Committee”, oscuro organismo burocratico costituito da altrettanti oscuri burocrati europei, nel 2015 si è discettato di scenari demografici italiani e la suddetta Commissione ha concluso, non si sa su quali basi, che in Italia ci debba essere un aumento del flusso netto medio annuo d’immigrati del 20% a partire dal 2021, cosa che consentirebbe di ricondurre nell’arco di trentanove anni e precisamente nel 2060 il mitico rapporto debito/PIL italiano addirittura poco al di sopra del 18%.

Cosa dire: se per gli ordoliberisti il 60% è il traguardo agognato, al 18% siamo in Paradiso, assieme agli angeli e agli arcangeli oltre ai cherubini ed ovviamente ai serafini.

Ma per andare in Paradiso ci vogliono i migranti, tanti migranti.

In secundis dobbiamo concludere che l’ondata immigratoria che ci sta travolgendo non è assolutamente avvenuta per caso, ma che c’è dietro un disegno europeo di lungo periodo ( rapporto debito/PIL al 18% nel 2060).

Purtroppo, la nostra classe politica è pronta a sottoscrivere qualsiasi immondezza le venga propinata da Bruxelles.

Da buoni politicanti hanno come unico obiettivo quello di sopravvivere sino alle prossime elezioni e di non disturbare i padroni e quindi non ragionano in termini di ricaduta sulle generazioni future.

Ma cosa significa per i nostri figli ed i nostri nipoti un flusso immigratorio netto che aumenta ogni anno del 20%?

Che si troveranno stranieri in casa propria e che diventeranno una minoranza.

Quanto auspicato dal DEF e da Bruxelles è un flusso migratorio rappresentabile in termini matematici ad una progressione geometrica di ragione 1,2 all’anno per 39 anni.

A questo punto ci tornano utili i concetti matematici innanzi richiamati per calcolare quante persone entreranno in Italia al trentanovesimo anno e quante saranno complessivamente.

Supponiamo, in via estremamente cautelativa, che il flusso netto medio annuo sia di soli 5.000 unità a partire dall’anno 2021 ( anche se nel 2016 sono entrati in Italia ben 181.436 migranti) .

La formula è quella innanzi riportata e ci fornisce il seguente risultato :

a39 = a1 * 1,2 39-1 = 5.000 * 1,2 38 = 5.103.373 immigrati nel 2060 ultimo anno del periodo!

Ma quanti sarebbero complessivamente gli immigrati arrivati in Italia nei trentanove anni?

Ancora una volta ci soccorrono le formule di cui sopra :

S39 = a1 * (1,2n – 1)/( 1,2- 1) = 5.000 * ( 1,239 -1)/ 0,2 = 30.595.240 immigrati totali.

Ricapitolando:

se i governanti italiani dessero attuazione , così come scritto apertis verbis, a quanto riportato nel DEF e concordato in sede europea, favorendo un incremento netto degli immigrati su suolo italiano del 20% annuo per 39 anni, supponendo un dato di partenza assolutamente cautelativo di 5.000 unità, natalità pari alle morti e senza contare quelli già entrati nei confini italiani al 2021 , gli alloctoni presenti in Italia nel 2060 ammonterebbero complessivamente a 30.595.240 !

Si tratterebbe quindi di una vera e propria sostituzione della popolazione autoctona ( noi ) con alloctoni ( migranti ) che arrivano da varie parti dell’Africa di entità pari a quelle che sono avvenute nel pleistocene, quando l’homo sapiens africano ha sostituito l’homo neandhertalensis in Europa.

Il tutto deliberato con grande superficialità da un Governo privo di qualsiasi mandato popolare, costituito da elementi eletti in maniera incostituzionale, su pressione di oscure lobbies finanziarie straniere e che ignorano gli effetti di una progressione geometrica.

Ha proprio ragione l’amico Antonio Rinaldi, quando sostiene che questa classe politica, avendo disatteso il giuramento prestato sulla Costituzione, per i crimini commessi dovrebbe andare davanti ad un Tribunale Militare.

Il capo di imputazione potrebbe essere perché “imbecilli traditori” o “traditori imbecilli”, fate un po’ voi.

Raffaele SALOMONE MEGNA


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