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Il programma di Junker per la commissione europea: fuffa o sostanza ? (Parte 2)

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junker

 

 

proseguiamo nell’analisi del programma del presidente Junker, e vediamo cosa c’è si serio e quanta fuffa è presente.

Trovate il programma al link:

http://ec.europa.eu/about/juncker-commission/docs/pg_en.pdf

Pagina 6

. A Deeper and Fairer Internal Market with a Strengthened Industrial Base

Il nostro presidente ha, giustamento, stabilito che l’Europa necessita di una base industriale più robusta, con un peso sul PIL del 20% rispetto al 16% attuale. Un programma ambizioso, che  mi riporta in mente i “Piani Quinquennali” di sovietica memoria, o gli altrettanto celebri paini cinesi di “Un altoforno in ogni villaggio”.

questo risultato sarebbe da realizzare tramite:

a) Maggiori controlli bancari a favore degli invesstimenti rpivati. Qui salta fuori il burosauro che è in lui. senza qualche commissione regolatrice non si fa nulla.

b) Un mercato unico dei capitali. Una cosa inutile, perchè già ora  se volete potete comprare azioni sulle borse di Parigi o Francoforte. …. se mai il problema sarebbe riuscire  ad avvicinare al mercato dei capitali aziende di medio/piccole dimensioni, non facilitare i soliti tycoon.

c) tenetevi forte: il nostro presidente desidera un unico mercato del lavoro, con possibilità : I) dei lavoratori europei di muoversi liberamente nei diversi mercati e II) facendo si che i lavoratori di pari livello vengano pagati allo stesso modo nel luogo  in cui si trovano. vediamo le conseguenze in poche righe: I) flussi migratori interni alla EU, con probabili contraccolpi sociali fortissimi e regali ai partiti più isolazionisti. Non sarebbe preferibile una crescita equilibrata e diffusa a movimenti migratori ? II) parte tautologica, probabilmente dedicata a quei paesi (vedi Germania) dove sono ancora possibili differenziazioni remunerative fra lavoratori locali ed immigrati.

Si termina con il solito accenno alla lotta all’evasione fiscale, vero martello di quest’europa illiberale ed illiberista.

pagina 7
 A Deeper and Fairer Economic and Monetary Union

Una più profonda e corretta unione economica e monetaria.

Capitolo di fuffa o quasi. Il nostro promette iniziative di legge , e non solo, a favore di una unione monetaria più forte ed a favore delle riforme interne. Unico piunto rilevante potrebbe essere l’abbandono del sistema della “Troika” a favore di un organismo  più partecipativo e, per lo meno a parole,più democratico, che consideri anche gli impatti sociali delle decisioni economiche. Il sacrificio greco potrebbe non essere vano, anche se dubito che si andrà oltre le parole e la scelta di qualche “Quisling” di turno.

 

Pagina 7

A Reasonable and Balanced Free Trade Agreement with the U.S.

un accordo commerciale di libero scambio ragionato e bilanciato con gli USA

uno degli obiettivi è iil raggiungimento dell’accordo di libero scambio con gli USA. Chissà perchè non con la Russia o il Mercosur?  Chiaramente si afferma il principio della tutela degli standard sociali e culturali. Diciamo fuffa , meglio contraddizioni nei termini. Chiaramente nel programma sarebbe stato strano citare un accordo “Irragionevole e sbilanciato”. Poi dalle parole ai fatti ci sono i mari.

Pagina 8

An Area of Justice and Fundamental Rights Based on Mutual Trust

Un’area di giustizia  e diritti fondamentali basati sulla fiducia reciproca

Promessa di impegno a contro discriminazioni sociali, la protezione dei dati (interessante in un’ottica di confronto con gli USA) e per la lotta al crimine transnazionale. Un discorsetto generico da concorso di Miss. Naturalmente nessun accenno a libertà personali quali, ad esempio, la tutela della proprietà privata nei confronti dello stato o della UE.

 

Pagina 9

Towards a New Policy on Migration

Verso una nuova politica sull’immigrazione.

Questo capitolo è stato chiaramente ispirato dai recenti eventi nel Mediterraneo. Dopo il solito richiamo alla solidarietà si annuncia una politica comune sull’immigrazione che dovrebbe essere in grado di attrarre lavoratori qualificati e capitali, un rafforzamento di Frontex, l’agenzia europee delle frontiere, con il dispiegamento di vere e proprie guardie di frontiera europee. sarebbe la soluzione ai problemi immigratori italiani, con una giusta distribuzione del peso del problema. Essendo una cosa logica e giusta non credo nella sua realizzazione sino a quando non vedrò le guardie di frontiera tedesche fermare i barconi dei clandestini e portarseli a casa…

Pagina 9
. A Stronger Global Actor

un più forte attore globale.

Un richiamo generico ad una maggiore autorevolezza del rappresentate europeo per la politica estera, quello che dovrebbe essere la Mogherini, almeno nei desideri di Renzi. Il problema è che questa figura ibrida non può guidare una politica estera europa, quando questa NON esiste. Quindi il presidente afferma il proprio desiderio per una politica di difesa unitaria, e qui il problema diviene la NATO. Infine, punto più interessante e serio, si conferma il fatto positivo che, per i prossimi 5 anni, non è previsto NESSUN ALLARGAMENTO DELLA UE. Gli albanesi dovranno aspettare ancora un po’.

 

pagina 10

. A Union of Democratic Change

un’unione di cambio democratico

Il nostro presidente desidera un attegiamento più democratico tramite:

a) una istituzionalizzazione del sistema di lobby che sconvolge il governo europeo, con tanto di registrazione dei lobbisti. In questo modo sarà chiaro da chi vengono mazzetta e regali, Insomma era ora che qualcuno facesse chiarezza.

b)una nuova procedura di autorizzazione degli organismi geneticamente modificati, che consideri anche la posizione della maggioranza degli stati.

c) maggiori relazioni con i parlamenti nazionali , cioè lobbing europeo nei singoli stati

vediamo che proprio non ci riesce, che persino quando parla di democrazia la vede come una sorta di apparato burocratico e non come un contatto diretto con i desideri ed i bisogni dei cittadini. Proprio non ci riesce.

 

Un programma ambizioso nelle parole, e velleitario nella pratica. Del resto non ci poteva aspettare nulla di più dal figlio più vero della burocrazia europea.

 

 

 

 

 


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