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Processo per la morte di George Floyd. Aveva usato anfetmine e soffriva di cuore

George Floyd soffriva di una deformazione cardiaca ed avea assunto molto droghe prima di morire

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Il medico che ha testimoniato nel processo contro l’ex agente di polizia di Minneapolis Derek Chauvin ha confermato che l’uso di droghe di George Floyd e le condizioni di salute sottostanti hanno entrambi contribuito alla sua morte la scorsa estate durante un alterco con l’agente Chauvin e la polizia municipale. Ricordiamo che fu questo evento a scatenare manifestazioni, anche violente in numerose città USA, con l’emersione del movimento BLM.

Il dottor Andrew Baker, capo esaminatore medico della contea di Hennepin, ha affermato che la “grave malattia cardiaca” di Floyd insieme alla sua “situazione tossicologica” hanno contribuito alla sua morte quando Chauvin si è inginocchiato sul collo per quasi 10 minuti. Floyd era stato arrestato dopo che alla polizia era stato riferito che aveva tentato di spacciare una banconota da 20 dollari contraffatta e avrebbe resistito all’arresto.

“Ha un cuore che ha già bisogno di più ossigeno di un cuore normale in virtù delle sue dimensioni”, ha detto Baker durante il processo, sostenendo che “il contenimento subdurale delle forze dell’ordine e la compressione del collo erano solo più di quanto il signor Floyd potesse sopportare”.

Questa non è stata l’unica rivelazione che ha sconvolto il processo.

Si è scoperto che Floyd aveva quantità significative del narcotico Fentanil nel suo sistema dopo la sua morte e apparentemente aveva anche ingerito metanfetamine prima dell’incidente. Praticamente era imbottito di psicofarmaci.

Tutto questo viene ad alleggerire la posizione di Chauvin che non conosceva i problemi di salute e di droga di Floyd. La sua eventuale assoluzione però causerebbe una nuova ondata di rivolte negli USA:

 


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