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Attualità

Pro Memoria dei debiti mondiali…. (ad uso adulatori dello spread)

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Un breve memento, che vi propongo rapidamente per rammentare la verità dei fatti finanziari in un momento un cui questi sembrano sfuggire nel mare magnum di dichiarazioni e controdichiarazioni più adatte al dibattito politico, e ad una vera e propria guerra dichiarata all’Italia.  Quando si afferma che “Bisogna essere rigidi con uno tato prchè se no finisce l’Euro” (Juncker dixit) si esplicita qullo che ormai molti italiani ed europei hanno capito: l’Unione Europea è possibile solo con la repressione finanziaria dei dissidenti.

Per evidenziare l’assurdità di tutta la situazione vorrei proporvi un paio di grafici molto esplicativi che comparano  la situazione italiana e quella francese.

 

Surplus Primario dei due paesi:

Il nostro bilancio primario è stato quasi sempre positivo, quello francese era, ed è, negativo. Se fossimo un’azienda noi avremmo un EBIT positivo, la Francia NO. Oggettivamente la Francia ha anche un “Margine operativo” in negativo, perche ha un bilancio delle partite correnti in rosso, noi no. Eppure nessuno parla del deficit francese al 2,8% con possibilità di arrivare al 3%. Questo fa capire da che parte è la politica europea.

Ancora più rilevante si presenta la situazione debitoria complessiva comparata fra più paesi:

Prima di tutto notiamo come il debito complessivo del sistema Italia sia fra i più bassi dei paesi avanzata, ma facciamo altre osservazioni :

a) non consideriamo l’Irlanda perchè il debito societario è quello delle corporation che hanno li la sede fiscale, pr cui è apparente e dovrebbe essere depurato in termini di Prodotto Nazionale Lordo e non di Prodotto Interno Lordo;

b) il Giappone ha un debito enorme ma è SOPRATTUTTO DEBITO PUBBLICO, e ben gestito, per cui NON VA IN CRISI;

c) Svezia, Francia e Portogallo, per fare degli esempi , hanno debiti complessivi ben superiori al nostro;

d) l’Argentina ha un debito BASSISSIMO, segno di un’economia in cui è proprio la politica monetaria ad essere sbagliata, oltre alla propensione ad indebitarsi in valuta estera.

L’attuale tensione sul nostro debito è voluta e creata ad hoc da susseguirsi di una serie di prese di posizione delle istituzioni europee che, con l’appoggio di una cattiva opposizione, stano compiendo una vera e propria guerra contro un singolo stato membro. Una posizione difficilmente tollerabile proprio con il concetto stesso di Unione Europea democratica. La prosecuzione di una situazione del genere rischia di porre una pesante mina sotto tutto il costrutto economico e giuridico europeo.


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