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Prezzi dei diritti del Carbonio quasi ai massimi. Perché, essendo un continente di stupidi, ci aumentiamo il costo dell’energia da soli

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L’Europa , o meglio la UE, è un continente di stupidi, ormai è accertato. Non essendo sufficientemente penalizzati dai costi astronomici del gas, che sta mettendo in crisi le nostre industrie, continuiamo a permettere alla speculazione dei grandi fondi internazionali di speculare su permessi di emissione del carbonio, quelli necessari per le grandi industrie e alle società energetiche per produrre energia da fonti carboniche.

Il sistema di scambio di quote di emissione (ETS) dell’Unione Europea obbliga i produttori, le aziende elettriche e le compagnie aeree a pagare per ogni tonnellata di anidride carbonica emessa, nell’ambito degli sforzi europei per raggiungere i propri obiettivi climatici. Questi permessi, per le spinte speculative, hanno toccato un nuovo record nei giorni scorsi, per poi ritracciare leggermente e scendere ad un livello elevato, ma non record, oggi.

 

I prezzi del carbonio in Europa sono scesi a 90 euro per tonnellata, dopo un impressionante rally del 29% che ha visto i prezzi salire da un minimo di oltre 4 mesi di 76 euro il 27 luglio a un massimo storico di 98 dollari il 19 agosto. I prezzi del gas naturale sono tornati a livelli record, favoriti dall’annuncio di ulteriori tagli alle forniture da parte della Russia, in un momento in cui le ondate di calore in tutto il continente sono destinate a spingere la domanda a livelli superiori alla norma, incoraggiando un maggior numero di utilities a passare al carbone, pesante in termini di carbonio, con conseguente aumento delle emissioni e della domanda di permessi. Tuttavia, l’indebolimento della produzione industriale nella regione potrebbe frenare la domanda di permessi da parte delle imprese industriali. L’ultimo PMI manifatturiero ha mostrato che l’attività industriale nell’area dell’euro si è contratta per il secondo mese ad agosto e al ritmo più veloce dal giugno del 2020. Quindi meno diritti di emissione di carbonio, anzi le aziende che chiudono, come le fonderie di alluminio, vendono i diritti di emissione sul mercato.

Quindi continuiamo a farci del male, e sembra che nessun prezzo, nessun impoverimento, sia in grado di fermare questo meccanismo infermale. Sino a che la gente non scenderà veramente per strada.

 


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