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Premier d’Israele: faremo uno scan genetico a tutti quelli che entrano nel nostro paesse, contro il covid

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Israele, nella sua lotta contro il Covid-19, pensa di affiancare la propria campagna vaccinale anche quella che sarebbe la prima schedatura genetica di massa, presumibilmente dei virus, fatta da uno stato.

Come riporta il The Times of Israel  Israele ha deciso che si spingerà fino a condurre una “scansione genetica” per i viaggiatori che arrivano nel paese. È considerato un enorme e sperimentale passo avanti ad alta tecnologia nello screening dei passeggeri in arrivo per le infezioni da coronavirus all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv.

Il primo ministro Naftali Bennett ha fatto l’annuncio in una riunione del suo gabinetto domenica, confermando i piani che verranno messi in atto nei principali aeroporti internazionali del paese. “Stiamo lavorando a un sistema di scansione per tutti coloro che entrano in Israele”, ha detto Bennett. Secondo quanto riferito, le dichiarazioni non erano destinate a essere rese pubbliche, ma sono trapelate comunque attraverso i media israeliani.

“Israele diventerà così il radar mondiale del virus”, ha aggiunto. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli su come funzionerà la “scansione genetica”, né se potrebbe esistere un meccanismo di opt-out.  A questo punto il governo ritiene necessario aggiungere un pass, che, in un calo di fantasia, si chiamerà “Green Pass” e che sarà legato l superamento dei test genetici e al permesso per accedere al paese.

La tecnologia, che sarà senza dubbio estremamente controversa, date le preoccupazioni sulla privacy personale dei viaggiatori, viene vista come parte degli sforzi israeliani per impedire a ulteriori varianti di Covid di entrare nel paese, come descrive The Times of Israel:

Bennett ha espresso sostegno al ministro per l’uguaglianza sociale Meirav Cohen, che aveva avvertito come “la prossima variante arriverà in Israele attraverso Ben Gurion”, affermando che il test genetico proposto aiuterebbe a prevenire che ciò accada.

Convenzionalmente dall’inizio della pandemia gli aeroporti hanno spesso monitorato la temperatura dei passeggeri con una rapida e semplice scansione del termometro della fronte, ma i funzionari sanitari israeliani stanno ora cercando un metodo che possa dare maggiore certezza sul fatto che qualcuno abbia o meno il virus, e soprattutto se stanno portando una variante. In questo modo i ricercatori israeliani avranno una specie di enciclopedia mondiale delle varianti del virus e potranno studiare sia i migliori vaccini , sia le migliori cure.

L’iniziativa suggerisce che per ogni viaggiatore straniero che entra in Israele, dovrà accettare di consegnare i propri dati genetici personali per essere potenzialmente archiviati dal governo israeliano per sempre. Comunque non c’è nessuna certezza né sul metodo di raccolta né su quello di conservazione degli stessi, oppure sulla possibilità di utilizzare questi dati diversamente. Un bel problema per chi vuole visitare Israele.

 


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