Europa
Pre-Controeditoriale: se dopo il caso VW dicessimo che i tedeschi sono antropologicamente scorretti (come loro pensano di noi) faremmo un grave errore?
Eh si, il caso Dieselgate VW rappresenta la caduta di un mito popolare. O meglio, di un mito virtual-popolare: la correttezza tedesca storicamente sta solo nell’immaginario collettivo e mediatico, almeno in relazione alle cose importanti, un vero abbaglio. A scanso di equivoci prendo a prestito una delle fonti più filotedesche presenti in Italia:
Per comprendere la situazione bisogna calarsi nella mentalità protestante della Germania, una mentalità fatta di ferree convinzioni fino a giungere all’eccesso di posizioni estreme. Da loro tutto deve funzionare, tutto deve essere ordinato, esiste un patto sociale, “il sistema si fa carico di noi a condizione che noi ci comportiamo in modo opportuno, che ci impegniamo” e le elites assecondano il progetto (…). Ecco, questo può essere uno schema semplicistico del pensiero weberiano de L’Etica Protestante e lo Spirito del Capitalismo.- Il problema si innesca quando lo spirito capitalistico, in cui l’etica protestante oggi è simbioticamente affogata, salta: le banche, la finanza stanno facendo le peggio cose, infrangono leggi fino al furto bello e buono anche se sotto forma di bancarotta. Come si può pretendere che l’uomo della strada e le aziende sistemiche che si servono del capitalismo si comportino in modo differente?
Nella linearità della logica teutonica certamemte – e lo dico con rispetto – nasce la necessità di un correttivo al modello basato sul capitale, svolta a cui la Germania purtroppo non è pronta: le sue elites immensamente ricche – abbiamo dimostrato in precedenti interventi come i top wealthy tedeschi siano assieme agli svedesi addirittura più ricchi di quelli USA* – non lo possono permettere anche e soprattutto in forza della necessità di mantenere la propria ricchezza. E questo pur anche a malincuore, sono certo che sanno di essere essi stessi corrotti nell’intimo della loro possidenza materiale. In ogni caso tutti stanno percependo che oggi qualcosa non va, che la direzione è sbagliata, che prima o poi si arriverà al redde rationem che per la Germania significa sempre che la massa della popolazione non risponda più ai riferimenti tradizionali, tutte le volte che questo è successo i tedeschi sono arrivati alle estreme conseguenze di azioni miserabili. Ed anche ad una propria distruzione fisica e morale. Secondo lo scrivente è questo il contesto della nascita di Alternative fuer Deutschland, da ricondurre precisamente a tale schema, non è un caso che esista un movimento/partito dell’alta intellighenzia tedesca votato (apparente in modo ingiustificato, visto che dall’euro la Germania trae enormi vantaggi) all’abbandono della moneta unica.
Infatti l’euro sta “ri-addestrando” i tedeschi all’innata arte della sopraffazione dei vicini, mestiere che abbiamo provato sulla nostra pelle dai lanzichenecchi in poi. E dunque passiamo ai nostri giorni, magari con un transito per il disastro dell’iperinflazione che determinò la nascita del senso di odio e di rivincita contro i supposti nemici della Germania, odio che si estrinsecò all’interno del loro sistema natale contro i ricchi del tempo, gli ebrei, che guarda caso seppero trarre profitto dalla crisi di Weimar, a carro l’odio per gli stranieri… Non bisogna mai dimenticare che la ricchezza giudea in Germania durante l’Olocausto andava al popolo, era a vantaggio del popolo che era compartecipe della spoliazione, lo spirito nazionalsocialista era anche questo, approfittare dei beni altrui meglio se (l’altrui) era straniero; e facendo comunque arricchire le elites asservite al progetto ma sempre con l’obbligo di garantire benessere alla cittadinanza. Ecco, questo è il quadretto storico della Germania, questo è il sistema tedesco basato su un innato senso dello Stato che li porta ad essere corretti (per forza) soprattutto tra di loro, tra i sodali al progetto prettamente nazionale.
Il vero punto è la contrapposizione tra loro, suppostamente evoluti, ed i popoli antropologicamente inferiori dal punto di vista etico, finalizzazione di un concetto filosofico la cui radice è probabilmente riconducibile a Kant (nel titolo è stato semplificato).
Oggi vediamo lo scandalo Dieselgate di VW, un’autentica truffa di dimensioni ciclopiche se è vero che gli USA – certamente per il tramite di spionaggio industriale di ultimissima generazione, tipo spiare le telefonate ed anche le conversazioni utilizzando i microfoni di smartphone o di TV intelligenti – hanno provato che 11 milioni di auto sono state equipaggiate con un software che voleva deliberatamente frodare le leggi mondiali sull’inquinamento, pur dovendoci tutti noi sorbire il governo tedesco affermare ad ogni piè sospinto che è favorevole a Kyoto, alla riduzione degli inquinanti fino a chiudere tutte le centrali nucleari in Germania ecc. ecc. Siamo alla propaganda goebelsiana rivista e corretta. E senza dimenticare che VW è in gran parte statale, essendo sostanzialmente partecipata dai laender.
E se qualcuno avesse qualche dubbio sul fatto che il sistema tedesco è stato (anche) costruito per frodare soprattutto all’estero si rilegga il mio intervento di qualche tempo fa**, le leggi tedesche permettevano le tangenti (di fatto solo all’estero) se ricordo bene fino al 2004 potendole addirittura mettere a bilancio (!), infatti la più grande “stecca” dopo Enimont fu pagata da Siemens di Von Pierer a ENEL, senza per altro nessuna ripercussione in Germania se non le dimissioni dello storico AD del gruppo tedesco (in Italia invece i manager di ENEL conobbero la galera). O E.ON, unico caso a mia conoscenza nella storia dell’antitrust europea ad aver visto rotti i sigilli messi delle autorità di Bruxelles durante una ispezione per provare un’infrazione poi pagata a suon di milioni (che magari dovevano essere miliardi, chissà).
In particolare, Siemens è un caso veramente incredibile: azienda sistemica che ha pagato tangenti a mezzo mondo, ad esempio in Grecia per le Olimpiadi agli stessi politici poi messi alla gogna per eccesso di deficit ellenico***** [e nel mentre vediamo sempre la solita Germania predicare la correttezza nei conti …], vedasi illustrazione del NYT:
Eppure il mito tedesco della correttezza è sopravvissuto fino ad oggi grazie al basso profilo sulla stampa. La differenza, direi anche la chiave di volta, è stata oggi la rilevanza mediatica dell’infrazione di VW data dagli States, della scorrettezza globale ripetuta e soprattutto fortemente voluta dal sistema Germania (anche BMW sembra coinvolta nello scandalo): gli USA hanno deciso deliberatamente di far scoppiare OGGI la “bomba” VW! Ossia, oltre al danno economico al sistema tedesco – l’auto è centrale nell’economia teutonica, produce i grandi e veri utili [mentre a noi frau Merkel ci spiega che dovremmo concentrarci sugli agriturismi, quindi diventando servi per i ricchi tedeschi che vengono nel Belpaese a svernare, ndr] – c’è adesso anche l’enorme danno di reputazione. E secondo Die Welt addirittura il governo tedesco sapeva!***
Or dunque, da oggi in avanti come faremo a fidarci dei tedeschi anche e soprattutto nelle more del rispetto dei rigidi parametri europei di deficit statale imposti da Berlino? Sarà veramente così utile per i paesi in crisi fare quello che la Germania dice o ci farà solo morire di austerità con misure utili solo a consolidare il loro benessere – ed il potere – in Europa?
Da oggi in avanti la Germania e la sua popolazione non saranno più riconosciti come soggetti corretti, almeno come li abbiamo conosciuti in passato: finalmente appaiono come sono sempre stati, compresi tra gli antropologicamente umani che approfittano degli altri, forse anche più della media in termini storici. E questo perché gli USA han voluto scoperchiare la pentola. Finalmente dico io, anche perché la differenza tra italiani tedeschi la si vede soprattutto nella dimensione delle truffe, tante piccole cose per i latini, poche enormi e sistematiche truffe per i germanici.
In tutto questo non va nemmeno dimenticato come l’eccesso di formalismo sulla propria correttezza li possa aver portati a forzare tragicamente l’apparenza, ad esempio durante l’Olocausto: agli ebrei olandesi venivano comprate le aziende dalle truppe di invasioni germaniche pagandole sulla base di un valore ridotto – ci sta – e con un piccolo pagamento immediato magari in valuta locale o in carta straccia chiamata Reichskreditkassenscheine, il resto da saldare dopo qualche anno. E’ emerso successivamente che dietro questo sistematico approccio esisteva una strategia, ossia quella di liquidare il problema giudaico prima che i pagamenti a saldo fossero effettuati. O altri esempi tanto chiarificanti quanto poco edificanti…
Forse da qui in avanti l’opinione pubblica europea e globale sarà pronta a non accettare più – supinamente – ogni diktat tedesco in forza del retropensiero che comunque i tedeschi sono per definizione da seguire e rispettare: se noi italiani impareremo la lezione avremo qualche speranza di salvarci dal giogo (in veste EU) che questo normalmente scorretto paese del nord molto acutamente – per salvarsi lui stesso dalla crisi – ci ha imposto negli ultimi 5 anni.
Alla faccia di Kant, che distintamente saluto.
Mitt Dolcino
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Note:
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Giovedí 29 Aprile 2004, Siemens «paga» lo scandalo Enelpower, Il Sole 24 Aprile, http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=402700&am.. : va notato che in Italia lato ENEL il duo Giuffrida /Caresta subì l’arresto con custodia preventiva, infatti in tale modo chi sapeva dovutamente parlò, mentre lato Siemens non venne incarcerato nessuno: la dura lege della custodia cautelaremade in Italy è questa, Siemens successivamente nel 2007 venne condannata a Darmstadt (Germania) per i reati ascritti ma senza arrestare nessuno. Forse con questo esempio si capiscono meglio le parole del giudice della Corte Suprema USA J. An. Scalia quando diceva che la custodia cautelare in carcere italiana va contro i principi di democrazia USA:
***** “…Michalis Christoforakos, responsabile della Siemens in Grecia, l’uomo che distribuiva le bustarelle ad Atene, è fuggito a Monaco, mentre la giustizia tedesca insiste a non soddisfare la richiesta dei magistrati greci per la sua estradizione…”, da “Perchè è tedesca la corruzione greca“, Il Manifesto, 24.03.2015
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