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Esiste la possibilità di un attacco in corso agli interessi nazionali? Un breve escursus sui fatti e su quanto accade al vincolo esterno

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Le vicende corruttive recenti mi hanno permesso di fare qualche riflessione, in questo senso sono state utili. Negli scorsi giorni abbiamo visto come il Ministro delle Infrastrutture possa essere sotto indagine per essere stato oggetto di uno scambio di favori con imprenditori, aiuti per gli appalti in cambio di assunzione del figlio (ed altro). Visto che ho avuto una certa esperienza in ambito internazionale questo mi ha fatto molto pensare. Insomma, io ottengo un beneficio da qualcuno e poi mio figlio viene assunto, chiaro scambio di favori vien da dire. La pancia mi dice: Da punire!

Non proprio. La legge dice che si debba intervenire in presenza di prove definitive o quasi, meglio un colpevole libero che un innocente in carcere mi dicevano a scuola quando ancora ci credevo. Per inciso, all’estero sembra prassi l’assunzione del funzionario successivamente al termine dell’impego governativo o di ruolo, o anche del figlio. Eppure la magistratura (all’estero) non si scomoda ad indagare. Due esempi eclatanti: l’ex ministro dell’economia italiano Domenico Siniscalco che gestiva decine di miliardi di euro di debito pubblico italiano soprattutto con banche anglosassoni poi assunto appunto in Morgan Stanley a Londra in ruoli apicali con responsabilità per l’Europa (oggi si parla del downgrade di Morgan Stanley all’Italia che è costato 2,5mld di euro al Paese, sarà un caso, certamente Siniscalco – che lavora ancora in Morgan – non c’entra nulla, ben inteso…). O il figlio di Platini assunto dalla venture svizzera che fa capo agli imprenditori/politici che “convinsero” Platini padre a organizzare i Mondiali di calcio in Qatar d’estate (Qatar Sports Investments), follia pura giocare nel deserto a Giugno o Luglio eppure…. All’estero nessun giudice si sogna – giustamente, essendo essi stati di diritto – di perseguire tali comportamenti come frutto di corruttele o altri reati contro il patrimonio (…). E come non ricordare Mario Monti che lavorò come consulente in Goldman dopo impieghi di rilievo in ambito comunitario (…). O del fatto che in aziende di consulenza aziendale di scala globale top ci siano figli di fior di AD e Presidenti di aziende multinazionali pagati con stipendi da favola attraverso l’acquisto da parte delle stesse multinazionali clienti di servizi di consulenza a prezzi incredibilmente alti… [nota: mai va il figlio del presidente di un’azienda a prestare consulenza dove c’è il padre, mai!]. Si potrebbero anche scrivere libri su eventuali compensi di dubbia utilità imposti alle filiali ad es. italiane dalle case madri straniere come consulenze o dubbi servizi prestati (che non sia magari per spostare utili all’estero?). Appunto, per chi ha bazzicato all’estero la faccenda è chiarissima: è prassi che se tu fai fare un deal ad una controparte in cui ci sono molti denari dietro poi, successivamente, niente di scritto, hai molte possibilità (…) che tu o tuo figlio veniate lecitamente assunti dalla controparte stessa o da suoi sodali come consulente pagato profumatamente in un tempo successivo [dò una traccia ai magistrati che certamente ci leggono: date un’occhiata alle assunzioni nelle banche d’affari internazionali e nelle aziende di consulenza top]. Appunto, succede spessissimo all’estero e non necessariamente è reato, anzi. Poi – chiaro – in caso di prove di corruttela la magistratura procede a perseguire ma capita molto raramente all’estero, direi quasi mai. E soprattutto se l’affaire viene fatto all’estero: dovrebbe insegnarci il fatto che l’Italia fece Tangentopoli per dei reati che ad esempio in Germania ai tempi non erano reati [come facevano i giudici tedeschi a perseguire all’estero un reato che non esisteva in Germania?], nel senso che le tangenti si mettevano a bilancio come costo, bastava farlo all’estero (lo fece Siemens di Von Pierer nella tangente pagata ad Enel se non sbaglio ed ancora in Grecia per gli appalti delle Olimpiadi). In Italia no, basta il sospetto, sospetto che se va sui giornali – ossia sempre e non capisco come questo possa essere così sistematico –uccide la reputazione di chiunque.

Viene da dire che se potessimo esportare la nostra magistratura bloccheremmo tali tipi di comportamento anche all’estero e magari, non me ne vogliano i giudici, non fosse mai che anche l’economia dei nostri competitors avrebbe a che dolersi. La domanda da farsi infatti è se sarebbe corretto fare questo (perseguire tutti col solo sospetto, non esportare i nostri giudici…). O anche, se sarebbe economico… Ritengo che ad entrambe le domande la risposta sia no, il sospetto non è motivo sufficiente per incriminare e tanto meno per incarcerare, ci vogliono prove. E soprattutto non sbattere sui giornali la notizia in tempo zero….. E tali prove non sono solo il fatto di aver assunto il figlio o di “certamente immaginare che questa assunzione nasconda corruttele”. Facendo così, spingendosi all’estremo del sebbene razionale sospetto si bloccherebbe l’economia. E se proprio si volesse fare qualcosa di definitivo per evitare gli sprechi delle grandi opere senza sputtanare il Paese basterebbe mettere dei limiti di spesa nelle grandi opere che non facciano superare il 20% in più di quanto speso per opere analoghe in Europa (…, si chiama benchmarking!), così si taglierebbe la testa al toro evitando di farci del male da soli sputtanandoci da soli. Ricordo ancora di aver letto sui giornali il caso di un’azienda norvegese mi pare che aveva presentato un progetto per il passante di Venezia se non sbaglio, progetto cassato perchè costava troppo poco… [notizia di stampa ed anche reminescenza, che sia chiaro, tutto da verificare]

Che sia chiaro, non difendo i corruttori ed anzi dobbiamo combattere il malaffare, sempre e comunque (lo sottolineo anche). Ma se dobbiamo moralizzare facciamolo fino in fondo e come prima cosa andiamo a prendere i casi dove ci sono evasioni enormi, anche se sono coinvolti pesci grandi… Non andiamo a prendere solo le noccioline…

Insomma il messaggio è questo: va bene la corruttela ma attenzione a non esagerare ed in Italia forse stiamo esagerando. Dunque, va bene, anzi dobbiamo combattere il malaffare ma dobbiamo necessariamente partire dal principio che in Italia non tutto è corrotto altrimenti si rischia di fare danni a se stesso [leggasi, al Paese se questo termine ha ancora qualche significato in Italia] immaginando troppo e male (leggasi anche, coltivando eccessiva cultura del sospetto). E nemmeno si possono paragonare [negli effetti] reati di frode di qualche decina di migliaia di euro con frodi miliardarie. Per la giustizia la differenza di fatto potrebbe anche non esistere, la legge è legge e la differenza la fa l’avvocato.

E qui entriamo in un campo minato, la discrezionalità del giudice, lo stesso giudice che in Italia applica con discreta agilità interpretativa leggi che il decano della Corte Suprema americana ha definito bellamente contrarie ai principi della democrazia USA (si intende l’applicazione della legge sulla carcerazione preventiva, caso unico nel mondo occidentale in cui si può incarcerare massivamente con il solo sospetto prima della sentenza di primo grado: oggi tra il 18% ed il 19% [!!!] dell’intera popolazione carceraria italiana – ca.12mila su circa 64mila detenuti totali, al 31.10.2013 – subisce tale restrizione della libertà personale senza essere MAI stato giudicato, per altro in presenza di carceri fatiscenti e quasi mai segmentate per categoria di reato, della serie Fabrizio Corona sta nello stesso carcere dove soggiornano criminali al 41bis). Dunque, ma di cosa stiamo parlando? Spero che si comprenda che in questo senso – della magistratura – un problema esiste in Italia.

FireShot Pro Screen Capture #049 - 'Carcere_ i detenuti in Italia' - www_guida_redattoresociale_it_Scheda_aspx_id=370999____________________

Ma il vero problema non sta nemmeno qui. Diciamola tutta, Tangentopoli accadde dopo la caduta del muro di Berlino anche con avallo USA (durante una presidenza democratica) rischiando di travolgere tutta la classe politica ed imprenditoriale italiana, infatti come conseguenza lo Stato fu costretto alla svendita dei propri assets ed i privati che contavano anche a livello internazionale a bruciare le proprie aziende (Gardini), parlo di svendita si rammenti bene. A fronte di questo evento drammatico per il Belpaese possiamo poi dire che l’onda giustizialista fu fermata in extremis dal neo Ambasciatore Bartholomew il quale ad un certo punto considerò l’Italia strategica e quindi non da ribaltare come invece avrebbero voluto fare parte degli apparati americani in Italia (P. Semler, per evitare che la Mafia prendesse il potere si diceva, ed infatti ci andò vicino). Lo strumento da utilizzare doveva/poteva essere la magistratura [usate il verbo che volete]. Oggi sembra capitare lo stesso ma senza il freno di un ambasciatore USA “amico” (e capocentro CIA in Italia; lo stesso Bartholomew a fine mandato fu poi rappresentante in Italia di Merrill Lynch nella privatizzazione di assets svenduti dallo Stato). Questo per dire che anche oggi nell’azione della magistratura potrebbe esserci una componente eterodiretta ma con una grossa differenza: che questa volta non si fermerà. E l’oggetto indiretto – byproduct – secondo chi scrive rischia di essere ancora una volta la ricchezza italiana, quel che resta dell’apparato di Stato, i risparmi delle famiglie, le industrie. In breve, il residuo benessere italico che verrà annichilito in 5 anni.

Secondo chi scrive esistono plurimi e convergenti indizi di un attacco agli interessi italiani. E questo nell’ultima “versione” [ce ne furono diverse in precedenza, Lockheed, Moro, tangentopoli/Gardini etc.] è certamente iniziato con l’assassinio di Gheddafi e la caduta/golpe del Cavaliere [ci sono prove chiare date dalle dichiarazioni di Geithner, Zapatero, Bini Smaghi]: oggi i nostri politici non sono in grado di difendere il Paese, forse troppo interessati alla carriera personale o ad altro che la storia ci dirà. O forse sono loro stessi ad essere sotto assedio, ricattati. E gli stranieri, tutti ma soprattutto i partners EU ex coloniali, ci sguazzano: in un periodo di crisi ed assenza delle colonie che di norma venivano depredate soprattutto in periodi di stanca economica oggi c’è il partner debole da soppiantare, da attaccare, da sfruttare (vedo molto probabile un tentativo di acquisizione di ENEL entro 1 anno dall’estero, da segnare – magari con il supporto di locali già ttivi in passato nelle svendite di Stato -). Appunto, l’Italia: da straniero rischi che cooptando un migliaio di stronzi locali con cui condividerai le prede ti comprerai il paese a saldo. Della serie, prendi oro [del Paese] e paghi con noccioline (si intende in valore assoluto pagato da chi vuole depauperare il valore nazionale, il migliaio di stronzi cooptati incasserà invece fortune immani). Il problema dei nostri politici è che non hanno capito che a turno la stessa sorte capiterà ad ognuno di loro, ci fu Leone, poi Moro, poi Craxi, poi Andreotti, fino ad arrivare a Berlusconi. Chissà chi sarà il prossimo…

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Sull’aspetto internazionale, rafforzando la logica fino a qui introdotta, oggi vediamo sui giornali il caso Duferco: il CEO dell’azienda italiana è stato imprigionato in Belgio per aver pagato tangenti in Congo, quel Congo che si chiamava Congo belga e che fu colonia di Bruxelles da cui venne attinta – depredando il paese africano – la massima parte della ricchezza che oggi permette al piccolo paese europeo di avere un decente tenore di vita. Ed il Congo è anche il paese dove venne anche ucciso un ex segretario dell’ONU, si dice per mano delle stesse lobby coloniali belghe contrarie all’emancipazione del ricchissimo paese africano. Or dunque, un italiano viene incriminato dai belgi per aver pagato tangenti in Congo… A me sembra una enorme presa per i fondelli!

Premettendo di non aver letto le carte dell’inchiesta, io penso che anche in questo sia alta la possibilità di essere in presenza di un sintomo dell’attacco agli interessi italiani e penso di non essere il solo a rilevare che i nostri politici non ci difendono, le ragioni le scopriremo (e visti i chiari di luna certamente verranno puniti se sarà il caso, in termini democratici intendo – così si spero, non so cosa potrebbe succedere se tutto andrà a rotoli – ). E qui sarebbe troppo facile tirare in ballo il caso dei marò

Occhio che la gente si sta veramente incazzando, permettetemi il francesismo.

Sono sicuro che dopo questo piccolo compendio di disastri e di italica ed ipocrita ignavia assieme ad una tanto personale quanto piccola presa di posizione pro Paese troverò certamente alcuni benpensanti italici – in maggioranza sinistrorsi – che mi diranno dell’etica, della vita, della nobiltà dei principi e delle azioni, del complottismo etc. etc. Premesso che hanno certamente ragione, a loro rispondo solo questo: se il tessuto imprenditoriale italiano che crea ricchezza muore o viene annichilito/trasferito – a vantaggio estero -, chiedetevi chi pagherà le Vostre (ricche) pensioni.

 

Fantomas per Mitt Dolcino


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