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Post Brexit: crollo dell’interscambio della UE verso il Regno Unito

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La Brexit ed i problemi burocratici successivi hanno avuto un effetto molto forte sull’import export dal Vecchio Continente.

Iniziamo dalla Francia: le esportazioni francesi nel Regno Unito sono diminuite del 13% a gennaio rispetto alla media dei sei mesi precedenti, mentre le importazioni francesi dal Regno Unito sono diminuite del 20%, secondo l’ufficio doganale francese. Il Regno Unito er uno dei pochi paesi con cui la Francia ha una bilancia commerciale in attivo.
Il commercio anglo-francese si era ripreso dall’impatto della pandemia di coronavirus dello scorso anno, aumentando per il secondo anno consecutivo, sostenuto dalle società che accumulavano scorte prima che il Regno Unito lasciasse il mercato unico dell’UE alla fine di dicembre.

Passiamo alla Germania: le esportazioni tedesche in Gran Bretagna a gennaio sono diminuite di circa il 30% anno su anno, continuando una tendenza al calo degli scambi tra i due paesi dal referendum sulla Brexit nel 2016, secondo i dati rilasciati dall’agenzia di statistica federale questa settimana.

Infine l’Italia  ha registrato un calo del 38% su base annua delle esportazioni nel Regno Unito e un calo del 70% delle importazioni britanniche a gennaio – entrambi cali molto più ripidi di quelli con altri paesi.

I motivi del crollo sono molteplici:

  • nonostante l’accordo per l’esclusione di dazi fra le due parti ci sono stati dei problemi burocratici che hanno rallentato gli spostamenti;
  • i camionisti hanno timore di essere bloccati per le vicende Covid-19;
  • l’epidemia  ha compresso i consumi;
  • le aziende avevano cumulato scorte nell’ultimo trimestre rimaste invendute;
  • non è da escludere che il regno unito si stia guardando attorno per incrementare l’interscambio con aree più vicine culturalmente, come il Canada, Australia, Nuova Zelanda etc.

Come abbaiamo detto il calo verticale può essere dovuto a un insieme di cause temporanee, oppure proprio ad un cambio di direzione del commercio britannico. Nei prossimi mesi vedremo quale delle due opzioni sia quella reale, comunque ricordando che da giugno Boris Johnson vuole far uscire il suo paese da qualsiasi forma di lockdown.

 

 


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