Economia
Polonia, la più grande scoperta di petrolio e gas, ma i tedeschi creano problemi
Una compagnia canadese ha scoperto il più grande giacimento di petrolio e gas in Polonia, ma i tedeschi contestano. Scopri l’impatto sulla sicurezza energetica polacca e le sfide.

Un’azienda canadese che sta esplorando potenziali giacimenti energetici al largo della costa baltica settentrionale della Polonia sostiene di aver effettuato la più grande scoperta di petrolio nella storia del Paese. Il giacimento comprende anche miliardi di metri cubi di gas naturale.
La Central European Petroleum (CEP) ha annunciato oggi di aver individuato un giacimento contenente 22 milioni di tonnellate di petrolio e 5 miliardi di metri cubi (bcm) di gas nel pozzo Wolin East 1, situato a circa 6 chilometri dalla città portuale di Świnoujście, nel nord-ovest della Polonia.
Si tratta della “più grande scoperta di petrolio convenzionale nella storia della Polonia e una delle più grandi in Europa”, afferma la CEP, società registrata in Canada ma che svolge attività di esplorazione di giacimenti petroliferi all’interno dell’Unione Europea. “Questo è un momento storico sia per la Central European Petroleum che per il settore energetico polacco”. Il giacimento è relativamente piccolo, per quanto interessante.
Anche Krzysztof Galos, geologo capo della Polonia e viceministro per il clima e l’ambiente, ha accolto con cautela la notizia.
“La scoperta del giacimento di idrocarburi di Wolin East, sebbene richieda ancora la preparazione, la presentazione e l’approvazione della documentazione geologica del giacimento, potrebbe rivelarsi una svolta nella storia dell’esplorazione degli idrocarburi in Polonia”, ha affermato, citato da Business Insider Polska.
“Se questa scoperta sarà definitivamente confermata, il giacimento di Wolin East potrebbe diventare il più grande giacimento di petrolio greggio e gas naturale associato mai scoperto in Polonia”, ha aggiunto Galos, affermando che ciò potrebbe contribuire a rafforzare la sicurezza energetica del Paese riducendo la dipendenza dalle importazioni.
La scoperta appena annunciata da CEP riguarda un solo pozzo. Le riserve totali dell’intera concessione di Wolin dovrebbero raggiungere i 27 miliardi di metri cubi di gas e 33 milioni di tonnellate di petrolio.
Ciò raddoppierebbe le riserve petrolifere stimate attuali della Polonia, che nel 2023 ammontavano a 20,24 milioni di tonnellate, secondo quanto riportato dall’emittente TVN.
I dati Eurostat mostrano che nel 2023 la Polonia ha consumato circa 30 milioni di tonnellate di petrolio e prodotti petroliferi in 12 mesi. Il suo consumo annuale di gas naturale è di circa 20 miliardi di metri cubi. Quindi qusto giacimento soddisferebbe il fabbisogno polacco per solo un anno.
Per dare un parametro il più grande giacimento europeo attivo è il Johan Sverdrup, in grado di produrre oltre 700.000 barili al giorno, cioè più di 100 mila tonnellate, con riserve stimate in 3 miliardi di barili, cioè circa 400 milioni di tonnellate. Quindi il giacimento polacco è relativamente piccolo.
I tedeschi pongono problemi, anche qui
Il CEP ha ottenuto i diritti per la concessione di Wolin nel 2017 dal ministero polacco per il clima e l’ambiente. Nel febbraio di quest’anno ha annunciato di aver completato la perforazione del suo primo pozzo, Wolin East 1, ma che avrebbe avuto bisogno di alcuni mesi per analizzare adeguatamente i risultati “promettenti”.
Un potenziale ostacolo all’estrazione di petrolio e gas in questa zona potrebbe derivare da una sfida ambientale lanciata da un’organizzazione, Lebensraum Vorpommern, nella vicina Germania.
Świnoujście si trova proprio al confine con la Germania e Lebensraum Vorpommern sostiene che “la possibile estrazione di gas al largo della costa” causerà “il rischio di un’ulteriore distruzione del nostro paesaggio costiero”. Si oppone inoltre alla prevista costruzione di un nuovo terminal marittimo in acque profonde nella città polacca. Incredibile come gli ambientalisti tedeschi siano in grado di creare problemi anche fuori dai propri confini.
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