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PETROLIO WTI: STABILE, MA GLI SHORT SONO AL PICCO MASSIMO.

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A pumpjack brings oil to the surface in the Monterey Shale, California, U.S., April 29, 2013. REUTERS/Lucy Nicholson/File Photo

Il prezzo del petrolio si è stabilizzato ad un livello più basso rispetto al mese precedente

 

Il prezzo più basso, come abbiamo detto è dovuto ad un concorso di fattori:

  • l’esplosione dello shale oil americano, con gli USA che sono diventati esportati per quasi 1 milione di barili al giorno;
  • il fatto che il taglio OPEC appare non essere così solido come sembrava nei primi momenti.

Ora Zerohedge pone in luce come ci sia un boom di contratti “Short” , cioè di vendita, sul WTI.

E questo ha portato ad una riduzione delle posizioni complessive sul petrolio, con una correzione anche significativa

Tutto questo è perfettamente coerente con quanto annunciato il 13/3 dall’Energy Information Administration, che prevede un’esplosione delle produzione , il maggiore da ottobre, con 109 nuovi barili estratti dai giacimenti permiani ad aprile fino ad un massimo di 4,96 milioni di barili.

Insomma, si chiude il rubinetto del petrolio in un posto e si apre in un altro. Dato che si chiude anche la stagione invernale vedremo come si comporterà questa materia prima in futuro.

 


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