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Petrolio: il covid riduce di 1 milione di barili al giorno la domanda cinese. Eppure…

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Si prevede che le raffinerie cinesi riducano le loro attività di distillazione in modo estremamente sensibile – di 900.000 barili al giorno (bpd) – dall’inizio della pandemia nel 2020, poiché i nuovi lockdown per il  COVID pesano sul consumo di carburante, secondo quanto pubblicato da Reuters.

La domanda della Cina, in particolare la domanda di benzina, ha sofferto un forte calo nelle ultime settimane poiché le autorità continuano con la loro politica “zero COVID” e bloccano grandi città e aree per contenere un’ondata di infezioni. Più di recente, la Cina ha bloccato 26 milioni di residenti nel centro economico di Shanghai, e con tutta questa gente in casa nessuno usa le auto e quindi il carburante…

Il ritorno dei lockdown estremi  contro il covid in espansione ha spinto gli analisti a ridurre le aspettative sulla domanda di petrolio nel principale importatore mondiale di oro nero e, per estensione, sulla domanda globale di petrolio per questo trimestre e l’intero anno 2022.

Secondo i calcoli di Reuters, le raffinerie in Cina dovrebbero ora ridurre le corse questo mese di quasi 1 milione di barili al giorno, il che sarebbe equivalente al 6,3% della produzione media delle raffinerie cinesi negli ultimi mesi. Si trattaa di un decimo della produzione giornaliera di petrolio russo.  Inoltre diverse raffinerie indipendenti hanno ridotto il proprio output per una serie di manutenzioni programmate sugli impianti-

La minore produzione di raffineria in Cina solleva preoccupazioni per l’immediata domanda di petrolio nel principale importatore mondiale di greggio e potrebbe pesare sui prezzi mondiali nelle prossime settimane.

All’inizio di questa settimana, sia l’OPEC che l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) hanno citato l’indebolimento della domanda cinese come un fattore chiave, aggiungendo questo fattore agli effetti della guerra fra  Russia e Ucraina.

La domanda di petrolio dovrebbe raggiungere una media di 99,4 milioni di barili al giorno quest’anno, ha affermato mercoledì l’IEA, tagliando le sue prospettive di domanda per il 2022 di 260.000 barili al giorno per riflettere il ritorno di gravi blocchi in Cina. Martedì, l’OPEC ha anche ridotto la sua stima di crescita della domanda di petrolio per il 2022 di quasi 500.000 barili al giorno sulla scia della minore crescita economica globale prevista con la guerra russa in Ucraina e il ritorno del blocco del COVID in Cina. Nonostante questo i prezzi rimangono elevatissimi.


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