Economia
Chi compra tantissimo petrolio, quasi a livelli record? La Cina. Perché?
Nonostante l’aumento di produzione OPEC+ e non-OPEC e la distensione con l’Iran, il prezzo del petrolio Brent resta a $67-70. Il motivo? Le raffinerie cinesi stanno accumulando scorte, sostenendo la domanda e i prezzi.

Il prezzo del petrolio si mantiene sui 67-70 dollari per il Brent, nonostante l’OPEC+ abbia approvato diversi aumenti di produzione e i paesi non OPEC, dal Brasile, all’Argentina, agli USA, alla Guyana, abbiano annunciato aumenti nella produzione. Nello stesso tempo le tensioni con l’Iran si sono allentate, senza impedimenti all’export per i maggiori produttori mondiali d’oro nero.
Questi sono i prezzi Brent attuali:
Chi quindi sta comprando tanto petrolio, al punto da mantenere i prezzi relativamente elevati? Le raffinerie cinesi.
Le raffinerie continuano a essere attive. Secondo Reuters, le scorte di greggio in eccesso della Cina sono aumentate di 1,3 milioni di barili al giorno a giugno, il maggiore incremento mensile dal 2020. Piuttosto che segnalare un eccesso di offerta, secondo gli analisti ciò offre alle raffinerie margine per aumentare la produzione nella seconda metà dell’anno.
La produzione di greggio ha raggiunto i 15,15 milioni di barili al giorno a giugno, il livello più alto dal settembre 2023, secondo i dati ECNS.
Le raffinerie statali, tra cui Sinopec e PetroChina, stanno operando a oltre l’80% della capacità, in aumento rispetto al 73% del mese precedente, mentre ricostituiscono le scorte di carburante che erano scese ai minimi degli ultimi sei anni. Il dato modesto dell’IPC cinese offre ai responsabili politici la possibilità di mantenere condizioni monetarie accomodanti, evitando qualsiasi inasprimento del credito che potrebbe comprimere la domanda di carburante per i trasporti o l’industria.
Secondo Bloomberg, le prospettive di inflazione più moderate consentono alla banca centrale di sostenere la crescita senza pressioni immediate per un aumento dei tassi. Anche la domanda di benzina e carburante per aerei rimane forte, nonostante i margini sul diesel continuino a essere modesti a causa del rallentamento dell’attività edilizia. Inoltre i tassi d’interesse mantenuti bassi facilitano gli acquisti, anche speculativi, di materie prime.
Come riportato da Reuters, Barclays prevede che la crescita della domanda di petrolio in Cina rallenterà da 330.000 barili al giorno nella prima metà dell’anno a circa 150.000 barili al giorno per l’intero anno. Tuttavia, il rifornimento delle scorte e l’aumento delle quote di esportazione dovrebbero mantenere stabili i livelli delle importazioni.
I mercati stanno inoltre osservando se la Cina continuerà ad accumulare scorte commerciali o se passerà a rilasci strategici. Entrambe le opzioni sostengono la domanda di greggio a breve termine.
Nonostante la debolezza dell’inflazione complessiva, la forte attività delle raffinerie cinesi e l’aumento delle scorte di greggio suggeriscono che la domanda di petrolio rimane strutturalmente intatta e gli operatori del settore sembrano valutare positivamente i dati sull’IPC.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login