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Petrolio a 88 euro al barile a fine 2024: questa è la previsione di Deutsche Bank

Deutsche Bank pensa che l’OPEC riuscirà a contrllare la produzione mantenendo il prezzo del petrolio Bren vicino ai 90 dollari al barile e il WTI poco inferiore

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Serbatoi di stoccaggio del petrolio
Serbatoi di stoccaggio del petrolio

Un mercato quasi equilibrato nella prima metà dell’anno e un rafforzamento stagionale della domanda nella seconda metà sono destinati a spingere il prezzo del greggio Brent a 88 dollari al barile entro la fine del 2024, secondo gli analisti di Deutsche Bank.

Prevediamo un rispetto della disciplina dell’OPEC+ in un mercato quasi equilibrato per il primo semestre e un rafforzamento stagionale nel secondo semestre“, hanno scritto gli strateghi della banca in una nota di mercoledì riportata da FXStreet.

Con i tagli dell’OPEC+ nella prima metà del 2024, Deutsche Bank non vede grandi possibilità di rialzo rispetto alla sua previsione per il primo semestre di 83 dollari al barile di Brent.

La prima possibilità di allentamento dei tagli all’offerta dell’OPEC+ si verificherà nel terzo trimestre, in un contesto di equilibri più stretti e prezzi più alti, sostenuti dalla forza stagionale“, hanno scritto gli analisti della banca.

Il Brent era a circa 83-84 Usd quanto è stata fatta questa previsione, dopo momenti di alti e bassi:

Nelle ultime settimane, i focolai geopolitici e le interruzioni della navigazione commerciale nel Mar Rosso hanno dato sostegno ai prezzi del petrolio.
“Le preoccupazioni per il rallentamento dei consumi globali (soprattutto in Cina) stanno limitando il rialzo dei prezzi del petrolio”, hanno scritto mercoledì Warren Patterson e Ewa Manthey, strateghi di ING per le materie prime.

“Tuttavia, i crescenti conflitti geopolitici e i continui sforzi dell’OPEC+ per limitare i livelli di produzione hanno mantenuto i prezzi del petrolio in uno stretto trading range per il momento”.

Secondo Saxo Bank, le prospettive a breve termine del petrolio sono migliorate, con un allargamento dei differenziali temporali che indicano un restringimento delle prospettive dell’offerta. “Nelle ultime settimane il mercato è stato supportato dalle continue interruzioni del Mar Rosso e dai segnali emergenti di restrizione”, ha scritto Ole Hansen, responsabile della strategia sulle materie prime di Saxo Bank, in un’analisi di pochì giorni fa.


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