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PERCHE’ SABOTIAMO LE SOLUZIONI TECNOLOGICHE ITALIANE? il caso 3D

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Come Scenari Economici spesso riceviamo email da realtà italiane che hanno bisogno di una mano, ma questa volta  chi ci ha scritto ha un caso veramente interessante.

Si tratta di un’azienda veneta, la DukicDayDream srl, che ha realizzato un impianto semplice, di facile installazione e di costo limitato se prodotto in  serie, che permette di abbattere le emissioni di inquinanti e di particolato dai motori diesel, permettendone la retrofittazione e l’immatricolazione da Euro 3 ad Euro 4. Ora chi possiede un mezzo euro 3, che non potrebbe più circolare, praticamente, nelle aree urbane della Pianura Padana, non lo fa perchè è un amante della auto storiche, ma perchè non ha i mezzi finanziari per acquistarne uno nuovo. Si tratta, solitamente, di pensionati con redditi miseri o di piccole aiziende, spesso commercianti ambulanti, per i quali cambiare un camion attrezzato a negozio sarebbe un costo che, visto l’andamento economico attuale, non possono permettersi. Capisco che un liberista direbbe che tanto vale far morire subito queste aziende perchè “Non sono competitive”, ma si tratta anche della vita, e dei redditi, di persone in carne ed ossa che, ora , si troverebbero in grossa difficoltà.

Questo strumento è stato testato in ambiente universitario, dall’Università di Nottingham, ed anche da molti enti pubblici e privati, a partire da RFI, al Parco del Gran Paradiso,  tutti test di cui la ditta ha mandato copia. Nonostante questa ampia ed approfondita documentazione il dispositivo in oggetto, che si chiama “3D”, non ha avuto la necessaria omologa dalla Motorizzazione. Il problema è che, a quanto pare, c’è la norma di legge relativa, c’è lo strumento che la rispetta, ma c’è anche lo straordinario ostruzionismo di dirigenti e strutture del Ministero dei trasporti, a dimostrare che il politico che decide la legge alla fine non può nulla se l’organo burocratico non vuole. Naturalmente l’azienda ha fatto ricorso contro il diniego del Ministero e questo è giunto sino in Cassazione dove la decisione del Ministero è stata cassata e la decisione finale è tornata in corte d’appello.

Comunque appare incredibile che in Italia un imprenditore possa avere un’iniziativa con ricadute possibili positive per tutta la comunità, ma debba essere sempre metodicamente boicottato da un apparato burocratico sordo e grigio, incapace, sinceramente, di vedere al di là del proprio naso. Chi volesse avere maggiori informazioni o volesse attivarsi a favore di questa informazione può contattarci scrivendo a Contatti e gli faremo avere la necessaria documentazione.

 


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