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Perché l’Iran sta cumulando materiale atomico?
Perché l’Iran sta cumulando grandi quantità di materiale atomico? L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha rivelato che l’Iran non ha fornito alcuna nuova risposta in merito al materiale nucleare rinvenuto a Teheran, notando il proseguimento dei lavori di costruzione nella base militare iraniana di Parchin, dove l’Iran potrebbe aver condotto test esplosivi, cioè avrebbe testato una testata nucleare
L’Iran ha a lungo negato agli ispettori delle Nazioni Unite l’accesso alla base e ha respinto le accuse sul suo programma nucleare, mentre giovedì è emerso che le scorte di uranio altamente arricchito del Paese hanno toccato nuovi record negli ultimi tre mesi, tra le proteste antigovernative.
L’atteggiamento recalcitrante dell’Iran nell’indagine rischia di ostacolare i negoziati tra il Paese e le sei potenze mondiali su un accordo globale che vedrebbe l’Iran limitare le sue attività nucleari in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche. Questo significa quindi che l’Iran non rientrerà facilmente nell’accordo sul nucleare e potrà liberamente esportare il suo petrolio, dato che non riesce a spiegare la presenza di questo materiale atomico.
L’amministrazione Biden ha cercato di tornare al rispetto reciproco dell’accordo nucleare con l’Iran del 2015, ma ha anche detto che si sta “preparando per un mondo in cui non c’è ritorno”.
“Non è la nostra scelta preferita. Ogni giorno che passa è un giorno in cui ci avviciniamo alla conclusione che non hanno in mente un ritorno al JCPOA in tempi brevi”, ha detto un funzionario, che ha informato telefonicamente i giornalisti della CNN, riferendosi alla mancanza di conformità.
Tra le richieste principali dell’Iran c’è quella di permettere la libera esportazione del proprio petrolio greggio. L’ex ministro del petrolio iraniano Bijan Namdar Zanganeh ha dichiarato che il suo sogno più grande è sempre stato quello di aumentare la produzione petrolifera iraniana fino a sei milioni di barili al giorno, di guadagnare 2.000 miliardi di dollari con le esportazioni di petrolio nei prossimi due decenni e di utilizzare le entrate per investire nello sviluppo del Paese.
Non è certo che l’Iran possa pompare così tanto petrolio, considerando che gli investitori stranieri sono rimasti per lo più lontani dall’economia iraniana nei quattro decenni trascorsi dalla fondazione della Repubblica islamica, nonostante i grandi investimenti della Cina e la collaborazione tecnologica con la Russia.
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