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Perché il petrolio è così caro (spoiler, la Russia per ora non è colpevole)

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Il prezzo del petrolio, come quello di tutti gli altri beni, viene a dipendere dalla domanda e dall’offerta. Il mercato è Re, soprattutto per una commodity ormai piuttosto standardizzata per la quale non ci si aspettano grosse innovazioni. Il problema è che se la domanda è elastica nel tempo, tale non è l’offerta. Il Covid o le vicende economiche e belliche possono far variare fortemente la prima, ma la seconda impeiga del tempo ad adattarsi e questo viene a segnare gli sbalzi nei prezzi fortissimi che abbiamo visto negli ultimi due anni. siamo passati dai future negativi (cioè si pagava per vendere il petrolio) dell’aprile  2020, agli oltre 100 dollari al barile attuali.

vediamo l’andamento della produzione globale di petrolio

Durante la crisi Covid, con i lockdown che colpivano le industrie dei paesi avanzati, la produzione di petrolio è scesa in modo molto sensibile, ben al di sotto degli 80 milioni di barili al giorno. Una riduzione necessaria, perché la domanda era precipitata. Il problema è che il petrolio non esce da un rubinetto che si apre e chiude a piacere: la sua estrazione necessita investimenti e tempo. Quindi, anche quando l’industria si è risvegliata dal sonno epidemico, la produzione energentica non è riuscita a seguire questa ripresa se non il modo lento e insufficiente. Questo lo si può notare anche meglio considerando il petrolio prodotto pro capite al mondo:

La produzione di barili pro capite al mondo annuo è calata da 4 a 3,5 , un calo secco del 12,5% che non è stato ancora compensato. Una parte di questo calo può essere compensato da una maggiore efficienza nei consumi, ma una parte consistente no, e questo viene a far impennare il prezzo.

Normalmente questo squilibrio sarebbe stato compensato in un paio di anni, ma ecco che ora interviene la guerra in Ucraina: il bando al petrolio russo viene a portare ad una riduzione della produzione di uno dei pesi massimi  mondiali nel settore degli idrocarburi. Quindi la maggiore offerta dovrà provenire soprattutto dagli altri paesi, ma questo richiederà più tempo e più investimenti, risultando quindi in un petrolio più caro e scarso per un periodo di tempo più prolugato.

I prezzi del petrolio caleranno, perché  l’offerta si adatterà alla domanda, ma questo non accadrà nell’immediato e le sanzioni alla Russia ritarderanno questo momento.

 


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