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PENSATE CHE LA UE VI FORNIRA’ I VACCINI? RICORDATEVI IL TAMIFLU…..

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Oggi si parla, a livello sanitario, delle varie iniziative europee sui vaccini, sia a livello di Inclusi Vaccine Alliance, sia di nascente iniziativa della Commissione, ancora a livello embrionale (il primo documento è del 17 giugno), come della soluzione per l’Italia dal punto di vista della cura. Purtroppo da un lato ci sono troppi punti dati per scontati, come che per certo si possa sviluppare un vaccino, sia che questi soldi (2,7 miliardi stanziati, si parla, da parte della Commissione). siano spesi bene. Purtroppo questa “Buona Gestione” di Bruxelles è tutta da provare, soprattutto pensando al caso Tamiflu.

Sono passati cinque anni da quando i governi europei hanno cercato di combattere la pandemia di H1N1, ma quello che hanno ottenuto è sprecare la cifra  colossale di  2,7 miliardi di euro  dei contribuenti nel farlo. All’epoca l’Unione ed i suoi stati fecero  scorta di Tamilflu, un farmaco usato per altri tipi di influenza e che venne  commercializzata come cura per l’influenza suina H1N1. In realtà questo farmaco spacciato come miracoloso si è rivelato essere “efficace quanto l’aspirina” contro l’influenza suina, ma con delle controindicazione a livello renale e psichiatrico estremamente pesanti.

Però il cuore dello scandalo non fu solo nel denaro sprecato, ma il comportamento del Big Pharma. Roche, il produttore del farmaco,all’epoca nascose otto su dieci report relativi all’efficacia ed alle controindicazioni del  Tamiflu. All’epoca, nessuna legge richiedeva la pubblicazione dei test effettuati per dimostrare l’efficacia del trattamento, quindi , con un’bile selezione, la Roche fece apparire il proprio farmaco come più operativo, ottenendone l’acquisto in quantità enorme. Con il senso di poi possiamo parla di una truffa legale.

“Il 60% degli studi clinici sul trattamento con Tamiflu non erano stati pubblicati”, affermò Tom Jefferson che, insieme al suo collega Peter Doshi, ha attirato l’attenzione dello scandalo sul mondo, portando alla luce ingenti sprechi governativi e il segreto di cui godono i prodotti farmaceutici.  Così, nel 2012, il principale controllore  farmaceutico dell’UE, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA), ha promesso la creazione di  un database di accesso pubblico per tutti i futuri studi clinici per aumentare la trasparenza. Tutto  bene pensate? NO!  Nel 2014 l’EMA  presentò il suo progetto di proposta per il database per l’approvazione. Con sorpresa dei sostenitori dei diritti dei pazienti, fece un testacoda e dimostrò di non imparare dai propri errori. Il Database rimase non aperto al grande pubblico, ma solo agli “Operatori autorizzati”, rendendolo oggettivamente inutile al fine di garanzia vero il pubblico e di trasparenza .

Quindi se pensate che l Commissione sarà in grado di tutelarvi, di  darvi la cura migliore, state attenti. Cercate da voi  i trial scientifici, ci sono alcuni siti americani (sottolineiamo americani) nei quali i trial, tutti, vengono pubblicati. questo non avviene in Europa perchè la Commissione non è che l’emissione del grande capitale.


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