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ORO: LA CINA FA SHOPPING DI MINIERE NEL MONDO, Verso un gold standard per lo yuan?

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Non è molto noto che la Cina sia il maggior produttore mondiale di oro, di gran lunga davanti  a pesi più noti per questa risorsa come Australia, Russia, USA, Canada e Perù.

Però Pechino e le sue aziende non si accontentano più soltanto dell’oro prodotti internamente, ma , negli ultimi esi, hanno iniziato un vero e proprio shopping mondiale di miniere e società estrattive nel settore del metallo prezioso.

Facciamo alcuni esempi:

  • il  Zijin Mining Group Co ha acquistato Continental Gold Inc, per 1,3 miliardi di dollari. Il suo principale asset è il progetto Buriticá, è l’operazione di estrazione dell’oro sotterraneo più avanzata in Colombia. Il Buriticá è uno dei più grandi progetti mondiali di oro di alta qualità, la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2020. Si stima che le riserve minerali siano 3,7 milioni di once d’oro con 8,4 g / t di oro (13,7 milioni di tonnellate).
  • All’inizio di maggio TMAC Resources ha siglato un accordo con uno dei maggiori produttori cinesi di oro, Shandong Gold Mining, che prevede un’opzione di vendita della propria azienda per 230 milioni di dollari canadesi.  La  TMAC ha proprietà nei migliori distretti, canadesi con  5,17 milioni di once d’oro a un grado medio di 7,4 g / t Au e risorse minerali differite per un totale di circa 2,13 milioni di once di oro a un grado medio di 6,1 g / t Au. Il governo canadese sta però rivedendo l’accordo perchè Shandong è una società statale;
  • Zijin Mining Group ha acquisito Guyana Goldfields società canadese con risorse minerarie in sud america. L’offerta è stata del 35% superiore ad quella di un concorrente diretto canadese;
  • Shandong Gold Mining ha acquistato Cardinal Resources per 300 milioni di dollari australiani. In questo caso le risorse aurifere sono soprattutto nel continente australe.

Perchè questo shopping da parte di scoietà statali cinesi in tutto il mondo? Recentemente ci sono stati avvisi non amichevoli dell possibilità che gli USA vogliano escludere la Cina dal sistema de dollaro. Ora Guo Shuqing, direttore del China Banking and Insurance Regulatory Commission ha parlato di questa mossa come una delle possibilità che  il sistema finanziario cinese si tieen aperto nel caso di rottura con il dollaro o di prosecuzione a lungo termine del covid-19 quindi con successive ondate di politica monetaria espansiva. Una valuta basata sull’oro può avere dei vantaggi nel  brevissimo, ma  nel medio lungo viene a comportare una progressiva rivalutazione della valuta che comporta una perdita di competitività del sistema manifatturiero. Sono pochi i casi in cui sia stato possibile mantenere un surplus commerciale basato sulla manifattura e , nello stesso tempo, una valuta forte, e gli esempi sono quelli di economie molto più piccole rispetto a quella cinese. La scelta aurea può tagliare le gambe al sistema industriale, tranne che non sia accompagnato da un profondo cambiamento economico.


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