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PAYONEER’S ECOMMERCE BUSINESS OF THE YEAR: L’ANNO DELLE DONNE Chiara Pellacani, Katerina Tarjchevska e Karen Jackman tra i principali premiati.

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NEW YORK, 25 Febbraio 2020 –Nell’ambito dei mercati e della finanza digitale, Payoneer si è guadagnato, nel giro di nemmeno un decennio, un ruolo di primissimo piano, grazie soprattutto alla sua capacità di coniugare soluzioni smart e veloci con una completezza di servizi al momento ineguagliata dalla concorrenza. L’ambito in cui opera, ovvero le transazioni finanziarie e i pagamenti da un paese all’altro, hanno consentito a più di un’azienda di mettersi in comunicazione con mercati geograficamente distanti ma altamente ricettivi rispetto al loro core business. Di conseguenza, la crescita esponenziale del giro di affari e del numero (nonché dell’importanza) dei clienti di Payoneer si riflette in una consustanziale crescita della sua clientela: in altre parole, il successo di Payoneer si misura con il successo e il livello di soddisfazione delle sue controparti, in una sorta di circolo virtuoso che si riverbera nel mondo del business a livello globale. È questo uno dei principi ispiratori dei Payoneer’s Entrepreneurship Awards, che in questo inizio di 2020 hanno celebrato la loro quarta edizione.

Scelti tra oltre 3.500 aziende operanti nel macrosettore della digital economy, provenienti da circa 120 paesi, i vincitori hanno profili aziendali molto diversi tra loro ma anche alcuni aspetti in comune. Il più significativo è rappresentato da una spinta centrifuga verso mercati lontani dai loro territori di appartenenza e più in generale da una vocazione all’allargamento del proprio business verso il mercato globale. In un senso più astratto, i vincitori hanno messo in mostra un’attitudine a superare ogni tipo di limite, da quello relativo alle dimensioni dell’azienda all’aspetto territoriale fino al gender gap.

Quest’ultimo aspetto è stato messo ulteriormente in evidenza dalla massiccia presenza femminile nell’elenco dei premiati. A partire da Chiara Pellacani, CEO di eCharme SRL, azienda fondata a Bomporto (Modena) che si occupa della vendita online di prodotti di cosmesi e profumeria. Una classica storia di eccellenza italiana declinata nell’ambito del digital business, che Pellacani rivendica con orgoglio, parlando di senso di comunità ma spendendo anche parole di elogio nei confronti delle cosiddette imprese locali, viste come uno dei motori indispensabili della new economy e non solo nel loro territorio di competenza.

Attualmente eCharme annovera oltre 200.000 clienti in tutta Europa e programma un’espansione a livello globale. Un chiaro esempio di quanto l’Italia sia all’avanguardia nel commercio online, come testimoniano anche i dati forniti da Payoneer, che vedono il nostro paese tra quelli più attvi nell’utilizzo delle transazioni online, con numeri che sono più che raddoppiati di anno in anno dal 2017 a oggi. Un concetto ribadito da James Allum, Responsabile Regionale per l’Europa di Payoneer, il quale ha messo in evidenza l’incremento esponenziale di un utilizzo sistematico del commercio digitale da parte degli italiani.

Altro concetto introdotto con orgoglio da Allum è stato quello della quasi totale egemonia delle donne tra coloro che quest’anno hanno ricevuto i premi principali. Un “caso di specie” illuminante, in tal senso, è quello di Katerina Tarjchevska, fondatrice e principale dirigente di Adeva, impresa sorta a New York e basata su un core business molto particolare. Adeva, infatti, si occupa di fornire una sorta di terreno comune virtuale nel quale sviluppatori residenti in aree diverse del mondo possono incontrarsi e lavorare insieme, coordinando task e scadenze, al fine di realizzare in team prodotti digitali di qualità. Una metodologia di lavoro rivoluzionaria, che ha riscosso immediato successo su scala internazionale: attualmente Adeva consta di 500 sviluppatori localizzati in più 20 paesi in tutto il mondo, che cooperano agilmente per soddisfare le richieste di un portfolio estremamente composito di clienti: si va infatti dalla piccola start-up alla grande compagnia internazionale.

Tarjchevska si è detta estremamente orgogliosa dei risultati raggiunti dalla sua azienda, e ha espresso l’auspicio che i risultati da lei conseguiti con Adeva possano servire da volano, o quantomeno da ispirazione, per i giovani imprenditori, in particolare le donne. In qualità di membro effettivo e di ambasciatore del movimento Women in Tech, infatti, Tarjchevska ha ammesso di essere molto sensibile nei confronti del tema della gender equity, e di guardare con orgoglio ai risultati conseguiti dalle sue colleghe nel medesimo settore di sua competenza.

Nel corso degli ultimi anni, Adeva ha visto aumentare il proprio fatturato di oltre il 300%. Efficienza, eccellenza, soluzioni pronte all’uso e un’estrema flessibilità sembrano essere i segreti del successo dell’azienda newyorkese.

In una posizione leggermente più eccentrica rispetto agli altri premiati, ma comunque significativa per i contenuti del suo core business, si è distinta Kindy Ecobaby, compagnia con sede a Brisbane, in Australia. Fondata da Karen Jackman, la quale non ha mancato di ricordare come i fallimenti conseguiti nelle sue precedenti esperienze professionali siano stati per lei una fonte d’insegnamento ma anche un propulsore motivazionale, Kindy Ecobaby produce prodotti per l’infanzia eco-friendly. Ciò significa che ogni articolo messo in commercio dall’azienda australiana rispetta severi criteri di rispetto dell’ambiente, sia per quanto riguarda i materiali realizzativi sia per ciò che concerne le tecniche di lavorazione.

Attualmente, Kindy Ecobaby distribuisce in Australia e in Nordamerica, e può vantare oltre 10.000 clienti. I suoi prodotti sono sistematicamente selezionati da Amazon come Amazon’s Choice, e hanno ricevuto il 100% di recensioni positive nell’arco degli ultimi tre anni.

Nell’officiare la cerimonia di premiazione, il CEO di Payoneer, Scott Galit, ha ribadito i valori fondanti dell’azienda: opportunità di sviluppo, inclusività e sorattutto una vocazione al superamento delle barriere, siano esse fisiche, geografiche o culturali. Non è mancato un riferimento al ruolo delle donne nel business globale, anche in ragione dell’imminenza della Giornata Internazionale della Donna. Tra gli altri premiati, figurano compagnie provenienti da Ucraina, Brasile, India e Cina. Per conoscere l’elenco completo dei premiati, è possibile consultare questa pagina.

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Andare oltre è l’idea di fondo alla base di Payoneer. L’abbattimento di limiti e frontiere si declina, nel campo della new economy, in un accesso sempre maggiore alle opportunità dell’economia globale, a prescindere dalla provenienza geografica e dalle dimensioni dell’impresa. Qualità dei prodotti e/o dei servizi offerti e pervasività fanno sempre più la differenza. Per questo è essenziale garantire a ogni tipo di azienda dei canali rapidi ed efficaci per le transazioni economico-finanziarie, ed è esattamente il tipo di servizio che Payoneer fornisce. Grazie a una rete di contatti con istituti bancari e a una suite di strumenti estremamente varia, Payoneer mette a disposizione dei suoi clienti (dalla piccola azienda alla multinazionale) un ventaglio di opzioni per pagamenti transfrontalieri, capitale di esercizio, soluzioni fiscali, servizi mercantili e gestione dei rischi. Non a caso, aziende come Amazon, Google, Upwork e Airbnb usano regolarmente Payoneer per i loro pagamenti.

Payoneer – un mondo, una piattaforma, infinite opportunità.

www.payoneer.com


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