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Parlo dei governi passati? Dell’attuale? No, parlo di sincerità.

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Il cordoglio, la sua espressione è un atto dovuto, ma ha davvero senso che tutti possano esprimerlo?

Coloro che sono direttamente o indirettamente responsabili per la situazione attuale possono permettersi di esprimere le loro condoglianze alle vittime del terrorismo islamico o di un ponte crollato o di un uomo che si è tolto la vita per disperazione?

Possono permettersi di menzionare le vittime della globalizzazione sia che siano diretta conseguenza di voluta deportazione sia che siano diretta dipendenza delle politiche economiche sottoscritte?

Qualcuno parla di Libertà, qualcuno di Democrazia, i politici e i giornalisti si riempiono la bocca di parole che hanno perso di significato in quanto stracciate dalla nuova forma di società che ci viene imposta. La globalizzazione che si porta dietro la prepotenza della libera circolazione delle merci e degli uomini che pari gli sono. Il liberismo che si basa solo sui mercati e niente sulle persone, per questo pari alle merci.

Tutto questo ha realmente migliorato la nostra vita? Chi come me ricorda l’impostazione Stato/Nazione ricorda anche le forme economiche degli anni ottanta, le politiche scelte per far star bene l’economia del nostro paese e le persone che in questo paese vivevano e prosperavano.

Oggi vedo l’abbattimento delle frontiere ma non verso tutti i paesi, vedo la dominanza delle multinazionali di proprietà delle banche (o viceversa, poco cambia), vedo la vita del singolo che non ha più valore, ne rispetto alla società globale ne rispetto al piccolo pronto soccorso dove mancano i mezzi e i piccoli uomini si rimpallano responsabilità che non hanno.

Questo vedo, vedo un peggioramento della vita delle persone sotto ogni punto di vista; sicurezza, lavoro, stato sociale e soprattutto valore decisionale. Le persone non hanno più in mano il loro destino. La direzione intrapresa attraverso la nostra Carta Costituzionale è stata drasticamente invertita, le decisioni sono in mano a finti rappresentanti popolari e reali amministratori di condominio alle dipendenze dei potentati.

Questa è la società che desideriamo? Una società dove la competizione è il vero valore rispetto al sociale? Dove chi è più forte avrà sempre la meglio e la politica è diventata arma in mano alla finanza invece che un mezzo di riequilibrio?

Alcuni cercano di indicare la luna ed altri li deridano parlando del dito ed i giornalisti invece di tenere la deontologia al centro si sono fatti servi di chi si permette di raccontare ogni forma di fandonia mescolata a spruzzi di verità con l’avvallo che la verità è venduta per soggettiva.

I politici ed i giornalisti, qualsiasi sia la fazione, hanno davvero il diritto di esprimere un cordoglio verso i morti sapendo che sono diretta conseguenza delle loro decisioni serve?

Io non credo, ma uno vale uno e senza gli altri l’uno non conta nulla; vince chi ha il controllo del denaro, anche se come morale tende allo zero.

Parlo dei governi passati? Dell’attuale? No, parlo di Sincerità.

Jacopo Cioni


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