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Panama Papers – Cosa ce dietro (di Tanja Rancani

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Quando il 29 novembre scorso abbiamo letto sui giornali che gli inquirenti hanno perquisito la centrale di Deutsche Bank, abbiamo sentito parlare la prima volta dei cosiddetti Panama Papers. Dietro al nome non appariscente si nascondono non solo le evasioni fiscali delle multinazionali, delle cui avevamo già parlato. Oggi vorrei raccontarvi di una truffa miliardaria a danno di piccoli risparmiatori, prevalentemente tedeschi. Il fenomeno in Germania è conosciuto come “Der graue Kapitalmarkt” il mercato grigio del capitale.

Vi ho parlato dei vari fondi d’investimento, che usando molteplici transazioni riescono a volatilizzare il capitale in maniera che solo con molta fatica e  indagini molto approfondite  da parte degli inquirenti, si può far riemergere ad esempio l’evasione fiscale.

Ricordiamoci che la Germania perde 190 milioni annui attraverso il meccanismo del dumping fiscale dell’UE e tramite questo sistema di offuscamento dell’utile aziendale. Un simile sistema di volatilizzazione viene usato anche per una truffa nello “schema di Ponzi”, con il quale sono stati truffati migliaia di piccoli risparmiatori delle zone germanofone, quindi anche svizzeri ed austriaci, oppure olandesi, danesi ecc. Tutto ha inizio negli anni susseguenti all’introduzione dell’Euro, dove specialmente in Germania ce stata una certa euforia economica e tanti risparmiatori decisero di creare un terzo pilastro pensionistico investendo perlopiù in assicurazioni sulla vita. Ovviamente i fondi pensionistici (non dovrebbero essere!!!) non sono speculativi e quindi hanno pochissima rendita, per lo più proteggono dall’inflazione. Si diffonde la notizia che le assicurazioni e banche che offrono questi pacchetti assicurativi, di loro volta usano i fondi pensionistici per investirli sul mercato finanziario (e come altrimenti proteggono dall’eventuale inflazione?!) e a qualcuno  viene l’ottima idea di creare dei propri fondi finanziari. Sia ben inteso, chi ha le qualità tecniche, sa come leggere i listini, osa magari qualcosina in più e lo fa con giudizio, è libero di farlo e ben venga! Quei soggetti che intendo io, ad esempio un certo signor Daniel Shahin, non lo fanno con i loro soldi però, ma con i risparmi di centinaia e migliaia di persone, tutt’altro che affini di speculare sul mercato finanziario. Queste persone sono state aiutate indirettamente dalla Commissione Europea, che all’epoca si preoccupava di un inflazione che non ce mai stata e che mai verrà finché ce l’Euro. La gente si sentiva però intimorita da questo mostro dell’iperinflazione, questo era quanto bastasse per scatenare le belve del mercato grigio del capitale!

Allora come funziona, come è possibile che in paesi così sviluppati ci fosse un tale raggiro? Il primo approccio è quello di ogni catena di San Antonio, un amico consiglia d’investire, lui stesso lo ha fatto e percepisce fin da subito le prime rendite eccezionali. Anzi se magari acquisite ulteriori interessati potrete guadagnare una piccola percentuale anche sul loro investimento. L’investimento in questo fondo sarebbe assolutamente sicuro, stando all’amico che prontamente racconta di essere stato invitato ad una festa dove scorreva latte e miele, anzi ci sarebbero state donne di leggeri costumi e fiumi d’alcol, il tutto in un albergo di lusso. Entriamo nel merito,cosa succede a questi eventi di marketing piramidale e di nient’altro si parla!

La truffa è quella di convincere più persone possibili di disdire i loro contratti di fondo pensionistico ed investire per esempio in progetti di “Green Economy”, come impianti geotermici o impianti eolici nel mare del nord e prontamente viene mostrato una bella brochure con un progetto pilota già funzionante, tantissimi bei grafici sulla produzione di kw/h, la possibile rendita secondo il capitale investito e fotografie di anziani felici in un setting aureo. Oppure per le persone un po’ più guardinghe o meglio informate (forse?!) un asset di fondo d’investimento in derivati e obbligazioni, ovviamente sicurissime. Salvo poi trovare sul fondo del contratto la dicitura che qualsiasi rischio imprenditoriale va a pieno carico dell’acquirente. Migliaia di pensionati e piccoli risparmiatori hanno lasciato i risparmi di una vita in mano a questi truffatori seriali! Il signore di cui vi ho parlato prima, è uno dei proprietari di queste “fatidiche aziende”, magari il più conosciuto grazie all’indagine di Süddeutsche Zeitung, che ha portato alla luce questa grande truffa e tramite la quale iniziarono le indagini sullo scandalo dei Panama Papers. Tutt’oggi non conosciamo l’estensione della truffa e ancora adesso tanti truffati non credono di essere stati vittime di questo raggiro.

Ora qualcuno di voi dirà che certamente una persona un po’ più astuta potrebbe aversi fatto valere tirando in giudizio il signor Shahin o i suoi complici, quali ad esempio Michael Oberle, intestatario della SAM AG, che opera guarda caso sulle Bahamas! Ma purtroppo la faccenda non è affatto così facile, difatti le denunce che sono state formulate perora sono a nome d’ignoto. Daniel Shahin si è reso irreperibile in Germania, dopodiché è stato formalmente indagato per truffa, apparentemente cercò di mandare in fallimento tecnico una delle sue tante aziende a Londra, dove aveva preso sede in un piccolo appartamento per affitti a corto termine e dove iscrisse la sua CARPE DIEM AG. La ragione per la bancarotta richiesta ai giudici londinesi era espressa come “impossibilità di azione imprenditoriale del proprietario in Germania e persecuzione legale dello stesso(!)”, ufficialmente Shahin volle restare a Londra per ricostruire un alternativa. Non devo dirvi che sotto all’indirizzo indicato non ce la sede legale e non ci abita più da tanto, vero? Il portinaio lo aveva visto solo poche volte e lo sgombro avvenne oltre due anni fa.

Immaginate una miriade di aziende “letter-box” con sede a Francoforte, Zurigo, Londra o perlopiù sulle Bahamas, l’ultimo posto con un apparente segreto bancario. I capitali truffati vennero “investiti” da una all’altra azienda, facendo un giro di diverse centinaia d’aziende, impossibile da individuare l’origine dei soldi così facendo. Gli investigatori tedeschi sono risaliti ai proprietari di queste aziende, un giro chiuso di circa 100 persone tra commercialisti, banchieri, notai ed avvocati. Qualcuno di questi spettabili personaggi, incorpora anche una decina di queste aziende di comodo. Il raggiro è milionario, solo la SAM AG di Michael Oberle, che forniva gli asset di fondi d’investimento è stata colpevolizzata di oltre 50 milioni di Euro truffati, la Forever Green AG 10 milioni, questa era l’azienda che faceva costruire apparentemente gli impianti ad energia rigenerabile, ovviamente non ne è mai stato costruito uno. La Carpe Diem, anch’essa forniva questi asset in green economy e fondi finanziari, oltre 10 milioni di Euro svaniti nel nulla. La stima più prudente degli inquirenti è che siamo davanti alla truffa più grande mai avvenuta, ovvero oltre un miliardo di Euro. Pensate che, la S&K AG (le iniziali dei due intestatari Schaeferle e Koeller) ha truffato oltre 11’000 persone per oltre 240 milioni di Euro! il groviglio centrale in cui si annodano tutti i fili, pare essere la The Winterbotham Trust Company Limited di Nassau sulle Bahamas. Tutti i capitali ricercati affluiscono in uno dei Trust della Winterbotham. Michael Oberle, che nel frattempo risiede in una comoda prigione tedesca, prima gioiva della sua libertà proprio sulle Bahamas, dove la SAM aveva ovviamente una succursale. Dei notevoli passi avanti si era fatto grazie ad un investigatore elvetico Mark Pieth, già noto agli inquirenti della Guardia di Finanza italiana per aver aiutato ad individuare diversi evasori fiscali italiani.

Comunque dove voglio arrivare con questa lunga storia di truffe e raggiri? Forse non ci crederete, ma una delle più grandi premure delle “oligarchie” finanziarie è che certe cose non vengono alla luce. Ad esempio non è buona cosa se si sapesse in giro che Bank of China ha una sede a Panama City oppure che gli uomini grigi della storia di Momo, quelli che lavorano a Bruxelles e Strasburgo ed offendono il nostro primo ministro, hanno un investment trust su Grand Cayman e a Montevideo o che a Nassau non ci vanno per ferie con lo yacht. Magari qualcuno la risposta di Giuseppe Conte a Guy Verhofstadt non l’aveva recepita, ma lui ha esplicitamente detto che la pacchia è finita, il governo populista non si fa fregare. Ecco di cosa hanno paura gli uomini grigi del mercato del capitale!


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