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Outlook USA 2026: La rivincita dei piccoli investitori e la spinta fiscale che non ti aspetti

USA 2026: Boom di liquidità e rimborsi fiscali. Perché i mercati puntano tutto sui piccoli investitori L’analisi di Citadel svela: ricchezza delle famiglie al record storico e 80 miliardi di stimoli in arrivo. Ecco perché il Toro potrebbe correre ancora.

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L’economia statunitense si appresta a entrare nel 2026 con un passo decisamente diverso da quello che molti catastrofisti avevano previsto. Secondo l’ultima analisi di Scott Rubner per Citadel Securities, ci troviamo di fronte a una crescita resiliente, profitti aziendali che si stanno allargando ben oltre il settore tecnologico e, soprattutto, un mix di politiche fiscali che soffia forte nelle vele degli asset di rischio.

Non siamo di fronte a una bolla pronta a scoppiare, ma a una normalizzazione della struttura di mercato dove la liquidità è più stabile. E chi è il protagonista di questa nuova fase? Sorprendentemente, l’investitore retail.

I 5 Pilastri del primo trimestre 2026

L’analisi si basa su cinque fattori chiave, che potremmo riassumere in cinque, semplici: Retail, Rotazione, Profitti, Politica e Posizionamento. Vediamoli nel dettaglio, con l’occhio attento di chi sa che il diavolo si nasconde nei dettagli macroeconomici.

  • Il Retail è una forza strutturale: I piccoli investitori non sono più la “parco buoi” di una volta. La ricchezza delle famiglie americane è ai massimi storici, come mnostrano i dati della Federal Reserve:

    Ricchezza delle famiglie americane per percentile Dati Federal Reserve

  • Un dato interessante, che farebbe piacere a chi è attento alla distribuzione della ricchezza, è che il 50% più povero della popolazione ha visto la crescita più rapida del proprio patrimonio netto, superando i 4.000 miliardi di dollari. Hanno titoli, hanno fondi e, incredibilmente, hanno ancora una montagna di liquidità (cash) pronta a essere investita se la fiducia regge.

  • Rotazione settoriale: La leadership del mercato si sta ampliando. Non è più solo una corsa a senso unico per le mega-cap tecnologiche. Le Small Cap (aziende a bassa capitalizzazione) stanno toccando nuovi massimi, beneficiando di condizioni finanziarie più agevoli. Anche i metalli preziosi e industriali (oro, argento, rame) stanno correndo. È il segnale di un’economia che si muove in blocco, non solo in punta.

    Interesse nei diversi settori industriali, interesse fino al 31 ottobre e dal 1 novembre 2025

  • Politica come vento in poppa: Qui l’analisi si fa interessante per chi osserva le dinamiche fiscali. L’incertezza sui dazi sta svanendo, ma è lo stimolo fiscale a cambiare le carte in tavola. Si prevede che l’impulso fiscale passerà da negativo a positivo all’inizio del 2026. Grazie a tagli fiscali retroattivi, le famiglie USA potrebbero ricevere circa 80 miliardi di dollari di rimborsi nel primo trimestre. Si parola di diverse migliaia di dollari per famiglia, che saranno o spesi o investiti. Soldi freschi che finiranno direttamente nell’economia reale e, probabilmente, nel trading retail. L’economia riparte anche da questo (ma in Europa se lo sono dimenticato..).

  • Profitti in diffusione: Quello che è iniziato come un ciclo di profitti guidato dall’Intelligenza Artificiale si sta diffondendo. Le spese in conto capitale per la tecnologia (oltre 700 miliardi di dollari) stanno iniziando a generare guadagni di produttività che si riverberano su tutti i settori, non solo su chi produce chip.

  • Posizionamento: C’è ancora spazio per rischiare? Sembra di sì. Mentre i piccoli investitori continuano a comprare (soprattutto opzioni call), gli investitori istituzionali si stanno ancora riposizionando. Gennaio potrebbe vedere un reset dei portafogli che favorirà ulteriori afflussi.

Un contesto favorevole, con qualche “ma”

Nonostante i timori sul mercato del lavoro, gli indicatori lungimiranti suggeriscono una normalizzazione piuttosto che un deterioramento. I licenziamenti rimangono storicamente bassi e le intenzioni di assunzione restano coerenti con un tasso di disoccupazione stabile.

In sintesi, il 2026 si apre con fondamentali macroeconomici solidi. La partecipazione al mercato è più ampia, sostenuta da una ricchezza diffusa e da una politica fiscale che, come piace ricordare a noi, quando mette soldi in tasca ai cittadini tende ad avere un moltiplicatore economico non indifferente. La strada potrebbe non essere lineare, ma gli ingredienti per un proseguimento del rialzo ci sono tutti.


Domande e risposte

Perché gli investitori “retail” sono così importanti per il 2026? Gli investitori al dettaglio sono diventati una forza strutturale dominante grazie a una ricchezza familiare record e a una partecipazione azionaria in crescita, specialmente tra i più giovani (under 40) e nelle fasce di reddito più basse. Nonostante abbiano investito molto, detengono ancora livelli di liquidità vicini ai massimi storici. Questo significa che hanno la “potenza di fuoco” per sostenere il mercato acquistando durante i cali, fornendo liquidità e stabilità ai prezzi in un modo che non si vedeva da decenni.

In cosa consiste la “Rotazione” di mercato citata nel testo? La rotazione indica che i guadagni di borsa non sono più concentrati solo su poche grandissime aziende tecnologiche (le famose “Magnifiche 7”), ma si stanno estendendo ad altri settori. Si osserva una performance positiva delle Small Cap, dei metalli preziosi (oro, argento) e industriali, e di settori come l’energia e l’industria. Questo è un segnale sano: significa che la crescita economica è percepita come diffusa e non limitata a una nicchia specifica, rendendo il rialzo del mercato potenzialmente più duraturo.

Quale impatto avrà la politica fiscale USA nel primo trimestre 2026? La politica fiscale passerà da essere un freno a diventare un forte stimolo (un “vento in poppa”). Grazie al One Big Beautiful Bill Act, sono previsti tagli fiscali retroattivi che porteranno circa 80 miliardi di dollari di rimborsi nelle tasche delle famiglie americane già nel primo trimestre. In ottica keynesiana, questo trasferimento di denaro aumenterà il reddito disponibile e la domanda aggregata, stimolando sia i consumi che, molto probabilmente, ulteriori investimenti nel mercato azionario da parte dei privati.

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