Attualità
Los Angeles, proteste Anti-ICE degenerano in violenti scontri: Trump schiera la Guardia Nazionale
A Los Angeles, violente proteste anti-ICE guidate da gruppi come Unión del Barrio e Antifa spingono Trump a schierare 2000 guardie nazionali. Scontri, arresti e tensioni con i democratici. Siamo al limite della guerra civile?

A Los Angeles, le operazioni dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) hanno scatenato violente proteste, degenerate in scontri con le forze dell’ordine con uno stile violento che ricorda il peggio del movimento BLM.
Venerdì 6 giugno 2025, l’ICE ha condotto raid in diverse zone della città, arrestando 118 persone, tra cui cinque membri di gang e individui con precedenti per traffico di droga, violenza domestica e altri reati. Le proteste, organizzate da gruppi radicali come Unión del Barrio e amplificate da Antifa, sono esplose fuori dal Edward R. Roybal Federal Building, con oltre 1000 manifestanti che hanno circondato l’edificio, assalito agenti ICE, danneggiato veicoli e compiuto atti vandalici.
HAPPENING NOW🚨: Protest just turned violent with acts of vandalism and altercations, and DHS police firing off less than lethal to disperse the crowd.
Mass police response shortly after. pic.twitter.com/T5SZ8KzrU6
— Anthony (@AnthonyCabassa_) June 7, 2025
Unión del Barrio, un’organizzazione che promuove un’agenda marxista-leninista e anticapitalista, ha convocato un “protesta d’emergenza” tramite Facebook, denunciando l’ICE come “terrorista” e chiedendo la fine delle deportazioni. Il loro programma politico, che include opposizione all’imperialismo statunitense e sostegno a movimenti socialisti pan-latini, richiama il modello di Black Lives Matter, ma con un focus sulla comunità latina. Collaborano con altri gruppi di estrema sinistra e sono attivi in proteste contro la polizia e l’ICE. Secondo il giornalista Andy Ngo, Antifa ha amplificato l’appello, contribuendo al caos che ha visto manifestanti lanciare pietre, pezzi di cemento e persino un cocktail Molotov contro le forze dell’ordine.
Sabato, la situazione è peggiorata a Paramount, dove i manifestanti hanno dato fuoco a un’auto e barricato le strade, attaccando veicoli federali con sassi che hanno ferito agenti, come mostrato da una foto di una mano insanguinata di un agente della Border Patrol. Il capo della Border Patrol, Michael W. Banks, ha dichiarato che tali attacchi “non saranno tollerati” e ha confermato arresti per aggressione a funzionari federali.
‼️🇺🇸 NOW: Rioters and protesters have COMPLETELY surrounded the federal ICE facility in Los Angeles, CA.
The democrats are trying to initiate another George Floyd riot scenario, and the American people nor Trump will stand for it. 🤨pic.twitter.com/FN4v8558RI
— Diligent Denizen 🇺🇸 (@DiligentDenizen) June 7, 2025
I vandalismi sono stati notevoli e si sono arrestati sono quando la Polizia è intervenuto in modo pesante, ma con ritardo.
BREAKING 🚨: Protestors are now taking hammers to cement blocks to break them down and use against DHS police.
This is about to get way worse unless LAPD is ordered to assist. pic.twitter.com/R89LKhPTef
— Anthony (@AnthonyCabassa_) June 7, 2025
Di fronte all’escalation, il presidente Donald Trump ha firmato un memorandum presidenziale per schierare 2000 membri della Guardia Nazionale della California a Los Angeles, definendo le proteste “rivolte e saccheggi” e accusando il governatore Gavin Newsom e il sindaco Karen Bass di incapacità nella gestione della crisi.
Newsom ha definito la mossa “deliberatamente provocatoria”, mentre Bass ha condannato i raid ICE, accusandoli di “seminare terrore” nelle comunità di immigrati. Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) ha ribattuto, criticando la retorica democratica come incitamento alla violenza contro gli agenti ICE, che hanno registrato un aumento del 413% degli attacchi da parte di violenti facinorosi.
Il direttore dell’FBI Kash Patel ha avvertito: “Chiunque aggredisca un agente finirà in carcere, senza eccezioni”. Il vice direttore Dan Bongino ha annunciato indagini per identificare i responsabili, promettendo conseguenze rapide. La segretaria del DHS Kristi Noem ha ribadito che le operazioni ICE proseguiranno, con “piena persecuzione” per chi attacca gli agenti.
Ormai siamo al limite della guerra civile fra autorità locali, che appoggiano i rivoltosi, pur condannando le violenze, e governo federale, che ora mette in campo la Guardia Nazionale, una mossa estrema per il controllo dell’ordine pubblico. I democratici locali, come Bass e Newsom, denunciano i raid come disumani, mentre l’amministrazione Trump li considera essenziali per fermare “un’invasione di criminali illegali”. L’attivismo di Unión del Barrio e Antifa, con il loro linguaggio rivoluzionario, rischia di alimentare ulteriori tensioni, mentre l’FBI intensifica le indagini sui gruppi coinvolti.
La radicalizzazione dei gruppi estremisti Dem prosegue in tutto il paese e l’estendersi di scontri ne è una conseguenza inevitabile.
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