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OPEC+ potrebbe tagliare la produzione. Petrolio in crescita

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Le aspettative dei trader che l’OPEC e i suoi partner approveranno i tagli alla produzione durante la riunione della prossima settimana hanno aggiunto pressione al rialzo ai prezzi del petrolio nelle prime ore del mattino di venerdì, permettendo ai benchmark di recuperare parte delle perdite subite all’inizio della settimana.

L’idea di tagli alla produzione da parte dei produttori OPEC+ è stata ventilata il mese scorso dal ministro dell’energia dell’Arabia Saudita, Abdulaziz bin Salman, il quale ha affermato che il mercato cartaceo del petrolio è diventato scollegato dal mercato fisico, sottintendendo che i prezzi sono scesi troppo in basso rispetto alla reale situazione dell’offerta.

“Certamente cercheranno di far salire il mercato il più possibile per riflettere meglio quello che considerano un mercato ristretto, esposto a ulteriori problemi dal lato dell’offerta”, ha detto oggi a Reuters Daniel Hynes, analista di materie prime dell’ANZ. Ha aggiunto che un accordo sui tagli non è affatto una certezza.

L’OPEC sta già producendo meno di quanto avrebbe dovuto, in base al proprio accordo di produzione con i partner OPEC+, per ragioni che vanno dall’instabilità politica ai limiti tecnici.

L’OPEC+ ha dichiarato in un rapporto del Comitato Tecnico Congiunto del gruppo di questa settimana che il mercato petrolifero rimarrà in surplus quest’anno, a un livello annuale di 900.000 bpd. La domanda è vista in calo di 400.000 bpd rispetto all’offerta, ma il bilancio potrebbe passare da un surplus a un deficit l’anno prossimo, si legge nel rapporto.

“Ci aspettiamo che un’eventuale riduzione dell’offerta da parte dell’OPEC+ abbia un impatto significativo sui prezzi del petrolio, visti i livelli molto bassi delle scorte a livello globale, la limitata capacità delle alternative di approvvigionamento e la crisi energetica in corso in Europa”, ha dichiarato a Reuters Baden Moore dell’Australian National Bank.

L’OPEC+ si riunirà lunedì prossimo per discutere delle politiche di produzione. Ieri, la Russia ha dichiarato che smetterà di vendere petrolio ai Paesi che applicano un tetto al prezzo del suo greggio, e questo viene a porre ulteriore pressione sui prezzi. I mercati non amano l’incertezza. Inoltre la crisi economica durissima che si sta profilando a livello globale non ha ancora completamente delineato la propria intensità.


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