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Energia

Cosa possiamo attenderci dal prossimo Meeting dell’OPEC+ per i prezzi?

L’OPEC+ si riunisce per decidere le sorti della produzione di petrolio. Le indiscrezioni parlano di una rotta invariata, ma le incertezze sulla domanda e le pressioni esterne potrebbero riservare sorprese. Analisi e scenari sulle prossime mosse del cartello.

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L’OPEC+ sembra intenzionata a mantenere la rotta durante la riunione congiunta del Comitato ministeriale di monitoraggio di lunedì, con quattro delegati anonimi che hanno dichiarato a Reuters che il gruppo non dovrebbe modificare la propria politica di produzione.

Una quinta fonte ha affermato che è troppo presto per dirlo. Il piano sul tavolo rimane invariato: aumentare la produzione di 548.000 barili al giorno in agosto, nell’ambito di una riduzione volontaria di 2,2 milioni di barili al giorno da parte di otto membri, già annunciata in precedenza.

A prima vista, si tratta di una mossa logica per riconquistare quote di mercato mentre la domanda estiva sostiene i prezzi. Ma prima di iniziare a scontare questi barili in più, è bene usare cautela: queste “fonti vicine alla questione” anonime hanno già sbagliato in passato, e non di rado. Il gruppo stesso non ha commentato direttamente prima della riunione. E come alcuni analisti hanno saggiamente sottolineato, la produzione effettiva non riflette necessariamente i piani di produzione.

I segnali più generali provenienti dall’OPEC+ negli ultimi mesi suggeriscono una svolta attentamente calcolata. Il blocco guidato dall’Arabia Saudita ha frenato l’offerta per anni per sostenere i prezzi, ma ora, con i costi della benzina negli Stati Uniti sotto esame e Washington che spinge per un aumento della produzione, sta trovando un nuovo equilibrio. La consegna anticipata da parte degli Emirati Arabi Uniti dell’aumento di 300.000 barili al giorno della loro quota è emblematica di questo cambiamento.

Nonostante questi aumenti programmati, i prezzi del petrolio rimangono entro un intervallo ristretto. Venerdì il Brent oscillava intorno ai 69 dollari, un prezzo non proprio rialzista, ma nemmeno in caduta libera. Ciò è in parte dovuto al fatto che non tutti i membri hanno effettivamente raggiunto i propri obiettivi di aumento, attenuando l’impatto dell’espansione delle quote.

Le previsioni mensili dell’OPEC dipingono un quadro equilibrato. Il gruppo prevede una domanda solida per tutta la seconda metà del 2025, sostenuta dalla crescita dei viaggi e del settore petrolchimico, in particolare in Asia. Tuttavia, segnala anche una persistente incertezza: i dati economici deboli, il rallentamento della crescita cinese e la diffusione dei veicoli elettrici minacciano la stabilità della domanda.

Quindi, anche se lunedì il JMMC potrebbe raccomandare di non apportare modifiche, è bene prendere le voci con una dose di scetticismo. Come sempre con l’OPEC+, il vero segnale politico arriva spesso solo quando i barili, o la loro mancanza, raggiungono il mercato.


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