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OPEC non ha più capacità produttiva. Parola di un membro importante

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L’OPEC non ha la capacità inutilizzata aggiuntiva per aumentare la produzione di petrolio greggio molto più di quanto non faccia oggi, ha detto venerdì all’Agenzia Anadolu il ministro del petrolio nigeriano Timipre Sylva.

“Non è qualcosa per cui puoi aprire un rubinetto a questo punto. Devi avere della capacità aggiuntiva, della capacità da sfruttare, ma poi ci vogliono molto lavoro e molti investimenti per avere una produzione aggiuntiva”, ha detto il ministro nigeriano all’agenzia di stampa turca in un’intervista.

Molti produttori dell’OPEC, inclusa la Nigeria, stanno attualmente pompando al massimo delle loro capacità, ha osservato Sylva.

“Se c’è qualcosa che possiamo fare per produrre di più, l’OPEC sarà la prima a produrre di più. Ma sfortunatamente, questa capacità non esiste nella maggior parte dei paesi OPEC”, ha detto all’Agenzia Anadolu.

L’OPEC in realtà non cerca dei prezzi così alti, perché questi danneggiano i suoi clienti, riducendone i consumi, e perché possono incrementare la produzione di paesi extra OPEC, diminuendo le quote del cartello, ma in questo momento non ci sono molte possibilità di incrementare le produzioni.

C’è “assolutamente” un problema di fornitura nel settore petrolifero in questo momento, Jeff Currie, responsabile globale delle materie prime di Goldman Sachs, ha detto a Bloomberg all’inizio di questa settimana.

Ci sono ampi vincoli di fornitura nei produttori di petrolio, in particolare l’OPEC non-core, ha affermato Currie. Tutti i produttori, ad eccezione dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, producono meno oggi di quanto non fossero nel 2020, ha aggiunto. Aggiungi lo shock russo e i vincoli di fornitura sono i più severi degli ultimi decenni, dagli anni ’70, secondo Currie.

A febbraio, il gruppo OPEC+ ha continuato a sottoperformare notevolmente i suoi livelli di produzione di petrolio rispetto all’obiettivo del patto, con la produzione di febbraio a oltre 1 milione di barili al giorno (bpd) al di sotto della quota collettiva e il tasso di conformità che è balzato al 136%, Reuters segnalato il mese scorso.

A marzo, il secondo produttore dell’OPEC, l’Iraq, ha prodotto solo 4,15 milioni di barili al giorno di greggio, ben al di sotto della sua quota nell’ambito dell’accordo OPEC+, secondo i dati della società di marketing petrolifera statale irachena SOMO visti da Reuters. Eppure l’incremento della quantità prodotta non è semplice.

Anche la produzione di petrolio nel partner chiave dell’OPEC nell’accordo OPEC+, la Russia, ha mostrato segni di declino nelle ultime settimane, in questo caso però per il calo della domanda da parte dei paesi occidentali. Altri paesi, come la Libia, si contorcono ancora in problemi interni di non facile soluzione. La Nigeria vede rubare almeno 200 mila barili di petrolio al giorno dai propri oleodotto. Tutti problemi che non si risolvono dall’oggi al domani.


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