Attualità
OMBRE DI BROGLI SUL VOTO AUSTRIACO? di Gianni Candotto
“E’ sufficiente che il popolo sappia che ci sia stata un’elezione. Chi vota non decide niente.
Chi conta i voti decide tutto.” frase attribuita a Joseph Stalin
Nella mattinata di oggi Heinz Christian Strache, presidente del Fpoe, il partito della libertà austriaco,
il partito del candidato alla presidenza Hofer sconfitto all’ultimo istante dalla coalizione “totale”
di democristiani, socialisti, comunisti, liberali e verdi, aveva avanzato fortissimi dubbi sulla regolarità
del voto al ballottaggio.
Aveva messo in sequenza di poche ore tre post, sul suo profilo Facebook, molto significativi.
Nel primo post aveva riportato il dato del comune di Waidhofen con il 146,9% di voti validi.
Nel secondo post aveva riportato il dato di Linz dove i voti postali dovevano essere 3518 ma il ministero riportava
21060 voti validi (il 598% in più degli aventi diritto).
E nel terzo si chiedeva come mai l’autorità preposta alle elezioni aveva dichiarato 740.000 schede postali consegnate, di cui 700.000 voti validi, ma nel conteggio finale improvvisamente risultavano 766.000 voti postali.
Tuttavia, in maniera molto responsabile, Strache nel pomeriggio ha deciso di rimuovere questi suoi post,
probabilmente per evitare di esacerbare gli animi dei suoi elettori ed evitare di essere accusato di rifiutare il risultato.
Questo l’incipit del post finale:
“Cari amici e utenti, ho molta comprensione per la cocente delusione di molti di voi per il risultato delle elezioni. Prometto a tutti che valuteremo attentamente tutti gli indizi di irregolarità e prenderemo le decisioni adeguate al caso. Ora però bisogna accettare democraticamente il voto elettorale”.
Gianni Candotto
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