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Oltre 6000 metri sotto il mare: scoperto il più profondo relitto marino, affondato durante la Seconda Guerra Mondiale

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Il cacciatorpediniere di scorta Samuel B. Roberts  è stato ritrovato la scorsa settimana al largo dell’isola di Samar, nelle Filippine, a una profondità di 6.895 metri, diventando così il relitto più profondo mai identificato e censito, secondo quanto dichiarato da EYOS Expeditions e Caladan Oceanic, che hanno trovato la nave.

Il relitto è stato trovato dal fondatore di Caladan Oceanic ed esploratore Victor Vescovo insieme allo specialista di sonar Jeremie Morizet. I due hanno trovato la Sammy B in due pezzi che giacevano a 10 metri di distanza l’uno dall’altro sul fondo dell’oceano.

La localizzazione del relitto ha richiesto una serie di sei immersioni nel corso di otto giorni. Poiché i documenti storici non fornivano una posizione precisa, il team della spedizione ha utilizzato una combinazione di ricerche storiche e una serie di tecnologie sonar.

Il Sammy B fu una parte fondamentale della battaglia di Samar tra la Marina statunitense e la flotta giapponese nell’ottobre del 1944a, parte della più ampia battaglia di Leyte, forse la più grande battaglia navale combattuta nella storia.
Sebbene le navi giapponesi che si trovò ad affrontare, nel tentativo di difendere un gruppo da sbarco USA, fossero di classe notevolmente superiore,   il capitano Robert W. Copeland portò la Sammy B in battaglia e riuscì a causare ingenti danni a due incrociatori giapponesi, ma non sopravvisse alla battaglia e 89 dei suoi 224 uomini di equipaggio furono uccisi quando affondò.

Il contributo della Sammy B alla battaglia aiutò gli Stati Uniti a vincerla e la nave divenne nota come “il cacciatorpediniere che combatteva come una corazzata”.

Se non altro ora si sa dove giace una delle navi che combatté con maggior coraggio durante l’ultima guerra mondiale, oltre ad aver dimostrato che il fondale marino, anche profondo, è un luogo sempre meno inesplorabile.


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