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NTF e Hype.art: un nuovo mondo per investire nel futuro dell’arte

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Nonostante l’ultima flessione del sistema delle valute virtuali il loro spin-off, gli NTF, Non Fungible Token, ha continuato comunque a crescere, superando i 23 miliardi di dollari in valore complessivo. Questi pezzi unici digitali sono hanno dato via a un nuovo collezionismo che, a sua volta, ha dato vita a una catena di valore crescente. Come tutte le attività economiche, anche basate sull’arte, sono fondate su domanda e offerta, ma la prima, almeno per ora, si tiene viva. Un progetto interessante, anche perchè, finalmente, italiano e basato sull’arte è Hype Art
Si tratta della prima Galleria d’arte curata da esperti del settore creata appositamente per alzare il livello qualitativo oggi presente sui vari marketplaces dedicati.
Il settore artistico sta vivendo una trasformazione radicale, l’avvento del digitale, che per anni è stato soggetto di ricerca e sperimentazione da parte di numerosi artisti, giunge ora ad una nuova fase grazie alle possibilità offerte dalla Blockchain. Quello che per anni è stato un limite del digitale, ovvero la riproducibilità incontrollata, viene superato grazie alle garanzie offerte dagli smart contracts e dai relativi NFTs.
Autenticità, valore, investimento e unicità sono solo alcuni degli importanti aspetti che gli NFTs si portano dietro insieme ad un ambiente sempre più adatto a dialogare con tutte quelle forme di arte contemporanea che da sempre sono in grado di intercettare e rappresentare lo Zeitgeist, lo spirito del nostro tempo.
Hype.art presenterà spazi espositivi virtuali creati ad-hoc attorno alle esigenze degli artisti e ai progetti che verranno presentati grazie ad una comprensione delle loro necessità derivante dalle esperienze nel settore del team che sta dietro al progetto, tutto ciò senza mai dimenticare quanto sia importante l’esperienza del visitatore, esattamente come nelle tradizionali gallerie d’arte o nei musei.
Ad oggi esistono svariati marketplace attraverso i quali è possibile vendere NFTs, “Questi marketplace tuttavia – dice Daniele Sestagalli, la mente dietro Hype.art – fanno perdere completamente l’esperienza artistica e il gusto della contemplazione. Quando vado in un museo o in una galleria d’arte, mi piace prendermi il tempo per capire il messaggio dell’artista, cosa vuole trasmettere al suo pubblico. In questo momento gli NFT vengono venduti come se fossero dei prodotti su Amazon o su Ebay, senza alcun trasporto o enfasi nei confronti di professionisti che invece mettono tutta la loro creatività dentro un progetto.”
Cambia il medium (dalla tela al formato digitale), ma l’esperienza che il mondo dell’arte deve continuare a fornire è la stessa: il messaggio e la ricerca dell’artista unite all’esperienza sensoriale della mostra.
Airdrop con gamification (distribuzione gratuita di token alla community che partecipa attivamente seguendo i social di Hype.art), aste online, creazione di gallerie virtuali 3d per osservare e vivere le opere da vicino, interviste dedicate per dare voce agli artisti e permettergli di fornire approfondimenti sul progetto presentato. Possiamo dire che l’iniziativa sfrutta tutte quelle magie di marketing che hanno lanciato il settore. Un’occasione da studiare per chi ama l’ate e la tecnologia.

 


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