Attualità
NOVATEK rinvia le consegne di GNL dall’artico per problemi di forza maggiore
Fonti industriali hanno riferito giovedì a Reuters che il gigante russo del GNL Novatek ha dichiarato lo stop per causa di forza maggiore sulle future forniture di GNL dal giacimento Artic 2 per alcuni clienti a seguito delle sanzioni imposte da Washington a novembre.
La russa Novatek è pronta a lanciare la prima produzione nel giro di pochi giorni o settimane del suo progetto Arctic LNG da 19,8 milioni di tonnellate all’anno, che dovrebbe produrre anche 1,6 milioni di tonnellate di condensato di gas all’anno.
Quattro fonti anonime del settore hanno riferito a Reuters che alcuni clienti hanno ricevuto notifiche di forza maggiore, ma Novatek non ha rilasciato commenti all’agenzia di stampa.
Una delle fonti di Reuters ha identificato i clienti come la spagnola Repsol e le cinesi Shenergy Group e Zheijang Energy. Tuttavia, Repsol ha dichiarato a Reuters di non aver ricevuto alcuna notifica e le società cinesi non hanno confermato la notizia.
All’inizio di novembre, quando gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni all’Arctic LNG 2, la Russia si è scrollata di dosso le implicazioni, liquidando la mossa come un disperato tentativo di mantenere alti i prezzi internazionali del gas.
Il progetto Arctic LNG-2, del valore di 25 miliardi di dollari, è il secondo grande progetto di GNL della Russia e le nuove sanzioni vietano tutte le transazioni correlate senza una licenza speciale dell’OFAC fino al 31 gennaio 2024.
All’epoca, Interfax citò Leonid Mikhelson, il fondatore di Novatek – il più grande gruppo privato russo nel settore del gas – che descrisse le sanzioni statunitensi come “un alto elogio della nostra professionalità” e che aveva lo scopo di favorire gli operatori nordamericani del GNL che cercavano di far salire i prezzi.
Novatek detiene il 60% del progetto, mentre TotalEnergies e le società cinesi CNPC e CNOOC detengono ciascuna il 10%, oltre al 10% di un consorzio separato composto dalle giapponesi Mitsui e JOGMEC. TotalEnergies detiene inoltre un ulteriore 21,5% del progetto attraverso la sua partecipazione azionaria Novatek.
Nell’ultima settimana di novembre, Politico ha riferito che l’Unione Europea non sta pianificando nuove sanzioni per colpire il GNL russo, sottolineando che Mosca ha guadagnato finora oltre 6 miliardi di euro nel 2023 dagli acquisti dell’UE.
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