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Non c’è più l’oro di una volta (di Ennio Caruccio)

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Qualche mese fa,leggendo alcune informazioni sul sito della Bundesbank, mi incuriosì questa parola: Goldabkommen. Non conoscendo il tedesco feci subito la traduzione. Risultato: Accordo d’oro o accordo sull’oro.
Sapevo già alcune cose…ma quello che lessi mi lasciò turbato. A tal punto che pensavo non potesse esser vero!

In questi ultimi giorni,dove in ambienti economici,non si parla praticamente altro che del nostro oro,della sua ambigua proprietà,di dove sia ecc ecc… mi è tornata in mente una mia vecchia ricerca. Ricordo anche che nel 2001 il governo irlandese aveva chiesto alla propria Banca Centrale di trasferire parte delle riserve aure ad un fondo pensionistico nazionale. Davanti alle mille obiezioni pressioni arrivate da varie parti ( tale mossa avrebbe pregiudicato l’indipendenza dell’Istituto bancario nazionale) gli irlandesi decisero di lasciar perdere, e questo è simile alla situazione italiana.
Però torniamo al quasi segreto Goldabkommen (sigla CBGA)
In questo,da molti sconosciuto accordo sull’oro, le banche centrali europee, si erano impegnate nel 1999 a vendere circa 400 tonnellate di oro all’anno sul mercato fino al 2004 contribuendo in tal modo a stabilizzare(questa l’ufficiale motivazione) il mercato dell’oro. Nell’accordo successivo(il CBGA2 del 2004) la quantità massima di oro che i firmatari potevano vendere nell’arco dei cinque anni era di 2.500 tonnellate, con un tetto annuale di 500 tonnellate.
Poi… nel 2009(CBGA3) l’accordo,sempre tra le banche centrali dell’Eurosistema ma questa volta con anche Svezia e Svizzera è stato rinnovato una seconda volta per altri 5 anni.Le banche hanno ridotto nel CBGA3 la quantità massima di oro che potevano vendere collettivamente, limitando le vendite annuali a 400 tonnellate con vendite totali per un periodo di cinque anni di 2.000 tonnellate. In questo modo hanno ridotto il tetto  di 500 tonnellate rispetto al tetto di 2.500 tonnellate del precedente accordo quinquennale. Nel 2014 infine… (per la quarta volta)l’accordo CBGA4 è stato esteso tra i 19 membri dell’Eurosistema e le banche centrali svizzere e svedesi per altri cinque anni. Ma in questo ultimo accordo,si son ben guardati dal quantificare le tonnellate vendibili (non ho trovato nulla nemmeno da fonti tedesche). Sappiamo solo che scadrà il 27 settembre di quest’anno. Purtroppo informazioni precise sulle vendite effettuate è difficile averle ma raccogliendo informazioni qua e la qualcosa ho trovato! Per esempio: risulta che nei primi mesi del 2007 (fonte World Gold Council) fossero state già vendute dalle banche centrali europee quasi 300 tonnellate…ma mancavano ancora alcuni mesi a settembre e quindi(secondo accordo di 500 tonnellate) altre 206 era ancora cedibili! La Banca centrale spagnola nel 2007 vendette il 30%delle sue riserve auree (passando da 416,7 a 283 tonnellate) spiegando che «l’oro è stato in passato fondamentale come elemento di riserva, funzione che va a scomparire, perché non è più un bene redditizio» Il Regno Unito invece che aveva firmato il primo accordo ,non firmò il secondo, affermando che non aveva intenzione di vendere il proprio oro(aggiungo io:perché noi si?) O la Grecia, che non era membro dell’Euro-zona nel 1999, non firmò il primo Accordo ma firmò il secondo. Oltre alle banche centrali europee,questa smania di vendere,aveva colpito anche il comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale che nel settembre 2009 approvò la vendita di 403,3 tonnellate di oro(circa un ottavo delle riserve auree totali dell’istituzione). In quell’anno l’FMI condusse la prima fase di queste vendite in accordi fuori mercato con altre banche centrali, lasciando così immutato lo stock di oro nel settore ufficiale. Ciò includeva 200 tonnellate vendute alla Reserve Bank of India, 10 tonnellate ciascuna alle banche centrali dello Sri Lanka e del Bangladesh e 2 tonnellate alla banca centrale delle Mauritius. Collettivamente, le banche centrali europee detengono oggi (la media di varie fonti) una riserva aurea di circa 10.000 tonnellate, per cui,  se quegli accordi fossero stati rispettati ,diciamo x essere buoni, se ne sarebbero venduti il 70%, per una quantità che si aggira  sulle 7000 tonnellate. Non sarà stato così e proabilmente l’accordo prevedeva un tetto per stabilizzare il mercato del metallo prezioso, perchè , se fosse , così, sarebbe un bel problema.
Se lo avessero venduto, chi lo avrebbe comperato, considerando che le riserve d’oro delle banche centrali sono, in teoria, pubbliche?
Esistono forse riserve d’oro non dichiarate ? Ad esempio la Cina possiede sicuramente una quantità d’oro di gran lunga superiore alle 1.800 tonnellate dichiarate ufficialmente dal suo governo. Secondo i calcoli di alcuni analisti specializzati di metalli, Pechino potrebbe aver accumulato già oltre le 20.000 tonnellate di riserve auree i questi ultimi 20 anni. E da chi lo ha comprato? Non è che per caso le grandi porta€uri di Draghi oltre a trasportare i missili QE…non spediscano altrove anche il “nostro”oro?
Io ho gettato le basi,se poi qualcuno riesce a dipanare alcuni miei dubbi e ad avere qualche altra informazione… mi scriva!

 


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