Attualità
“Non accettate le caramelle dagli sconosciuti!” di R. SALOMONE-MEGNA
Quando ero bambino, mia madre e mia nonna mi impartivano ogni mattina, prima di recarmi a scuola, l’avvertimento di non accettare alcunché dagli sconosciuti poiché, dietro un’apparente bonomia ed un bel gesto , si potevano nascondere gli intenti tra i più turpi ed inverecondi.
Ovviamente non mi parlavano apertis verbis della pedofilia, argomento tabù e quasi sconosciuto nell’Italia degli anni “50 e “60, ma esse avevano vissuto in tempi di guerra e avevano potuto constatare che se c’è un limite alla virtù, purtroppo non c’è limite all’abbrutimento in cui può sprofondare l’animo umano.
Mi mettevano in guardia dall’uomo cattivo e per me questo avvertimento è stato più che sufficiente e bastevole per assumere comportamenti prudenti.
Ora sono diventato anch’ io nonno di un magnifico nipotino di tre anni, come tutti gli infanti ingenuo, pieno di fiducia e di interesse nei confronti del mondo che lo circonda.
Ora a me il compito, assieme ai suoi genitori, di fargli comprendere che purtroppo non tutto quello che è bello è anche buono e che situazioni assolutamente innocue nascondono tremendi inganni, per cui deve stare attento a non dar retta agli sconosciuti, anche quando offrono doni.
Anche al popolo italiano, come un ingenuo bambino, l’avvertimento di non accettare le caramelle dagli sconosciuti era ignoto, così ignaro ed inerme, illo tempore, è stato condotto in quella trappola infernale che è rivelata l’Unione Europea.
Le metaforiche caramelle erano le false promesse o le menzogne e gli inganni sui vantaggi che si sarebbero conseguiti con un’adesione all’Unione Europea ed all’euro, senza un se e senza un ma.
Tuttavia, l’aspetto più biasimevole della vicenda è che agli italiani le caramelle sono state date da persone da essi conosciute benissimo quindi, mi si consenta un terribile paragone, si è trattato di una vera e propria violenza domestica.
Chi non si ricorda il faccione di Prodi, che sprizzava la bonomia di un curato di campagna, quando diceva che con l’euro avremmo guadagnato tutti, avremmo lavorato una giornata in meno e guadagnato come se avessimo lavorato una giornata in più?
Tutto falso!
L’Unione Europea ricorda le gabbie dei combattimenti estremi, dove ci si confronta senza alcuna esclusione di colpi, per cui ogni uomo è lupo per l’altro uomo ( homo homini lupus) all’ennesima potenza, poichè a confrontarsi sono interi popoli, al fine di aggiudicarsi le risorse tenute artatamente scarse dalla BCE.
Cento cani per novantanove ossi!
E chi non ricorda il buon Ciampi?
Aveva la facies del nonno austero, accorto alle sorti dei propri nipotini.
Doveva essere il peritus peritorum.
Presidente della Banca d’Italia, sostituiva Guido Carli nelle trattative per l’adesione dell’Italia all’U.E, improvvidamente scomparso e che sino ad allora aveva rappresentato i nostri interessi al meglio.
Tutti pensavano che con Ciampi potevamo stare tranquilli e che eventuali tranelli, connessi anche alla frettolosa nascita dell’U.E., sarebbero stati scoperti e resi inefficaci. Ed invece nulla.
Nessuno ci mise in guardia, nessuno fece alcunchè.
Nessuno ci disse che lo stato veniva ridotto al rango civilistico di un imprenditore privato.
Nessuno ci disse che l’euro non sarebbe stato una moneta ma un accordo di cambio fisso, per cui le politiche mercantilistiche degli stati più forti sarebbero state contrastare solamente con la deflazione interna, rectitus, meno diritti e stipendi più bassi per tutti.
Nessuno ci spiegò che il debito sovrano veniva ridenominato in una valuta straniera e garantito dagli averi del popolo italiano, non essendoci più il prestatore di ultima istanza.
Nessuno disse niente, tranne il premio Nobel Franco Modigliani, vox clamantis in deserto!
Ci hanno condotti come agnelli sacrificali all’ara.
Ed ora i sacerdoti di Bruxelles sono pronti a sgozzarci, pretendono le loro libbre di carne da donare a un dio feroce ed impietoso, idra dalle molteplici teste, che hanno le sembianze della C.E., della B.C.E., del F.M.I , del Fondo salva stati e di altre orripilanti istituzioni finanziarie internazionali.
Ne consegue che il nostro biasimo non deve andare solamente a Juncher o Moscovicì o a Dombrosky, persone sicuramente cattive e già ampiamente punite da madre natura, che con essi è stata sicuramente matrigna, ma il nostro biasimo deve essere rivolto ad altri.
Mi riferisco ai vari Andreatta, Ciampi, Prodi, Napolitano, D’Alema, Amato, Berlusconi, Monti.
Nel novero non menzioniamo Letta e Renzi poiché solamente dei ridicoli stregoni apprendisti.
Una compagnia di malvagi ed empi, alcuni dei quali sono stati gia al cospetto del Signore il quale sicuramente li avrà giudicati per quello che dovevano fare e non hanno fatto e per quello che dovevano dire e non hanno detto.
Costoro ed i propri accoliti, manutengoli e tirapiedi di ogni risma e razza, ora si permettono anche di giudicare chi la pensa diversamente da loro in forza di una presunta supremazia intellettuale e di una loro presunta etica priva di qualsiasi morale.
Ebbene, da patrioti e liberi pensatori, diremo ad essi di tacere, poiché la loro moralità non è molto diversa da chi adesca i bambini nel parco con le caramelle e stiano pur certi che il giudizio della storia e quello divino arriverà inesorabilmente.
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