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Nigeria: i lavoratori del settore del petrolio minacciano di unirsi allo sciopero nazionale

Lo stop alla produzione di petrolio avrebbe effetti drammatici sull’economia del paese

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Uno dei maggiori sindacati del settore petrolifero e del gas della Nigeria è pronto ad aderire allo sciopero nazionale in corso per il salario minimo, ma attende l’esito di un incontro che si terrà martedì prima di ordinare ai lavoratori del settore petrolifero offshore di lasciare le piattaforme, ha dichiarato a Reuters il capo del sindacato.

Il Sindacato nigeriano dei lavoratori del petrolio e del gas naturale (NUPENG) ha dichiarato questo fine settimana che avrebbe aderito alla richiesta di uno dei maggiori sindacati del Paese, il Congresso del lavoro della Nigeria, di unirsi allo sciopero nazionale a tempo indeterminato.

In un avviso di sabato, il NUPENG ha comunicato a tutti i suoi “membri e filiali in tutti gli impianti, le operazioni e i servizi del settore petrolifero e del gas, compresa la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti petroliferi, che il nostro grande sindacato è pienamente impegnato a garantire il totale rispetto della direttiva del Congresso del Lavoro della Nigeria”.

Tuttavia, il sindacato non ha ancora richiamato i lavoratori delle piattaforme petrolifere offshore. Una scelta che sarebbe drammatica. La Nigeria produce circa 1,3 milioni di b

Il NUPENG si sta trattenendo dal “richiamare i membri delle piattaforme petrolifere offshore fino all’incontro di oggi con il governo”, ha dichiarato martedì alla Reuters il presidente del sindacato Williams Akporeha. Possiamo immaginare le enormi pressioni che sta ricevendo per non aderire allo sciopero.

Il governo e i sindacati sono impegnati in colloqui sul salario minimo, dopo che lunedì i maggiori sindacati nigeriani hanno interrotto la rete elettrica del Paese.

I sindacati hanno iniziato lo sciopero in risposta al rifiuto del governo di accettare il salario minimo da loro proposto. Chiedono inoltre che venga annullato l’aumento delle tariffe elettriche per i consumatori più abbienti. Il mese scorso il governo ha aumentato le tariffe per i consumatori che utilizzano più elettricità, nel tentativo di ridurre i sussidi all’economia. Questo ha ovviamente spinto ad una maggiore contrapposizione sociale e alla richiesta di migliori condizioni salariali.

Lo sciopero sarebbe un dramma

Le entrate della Nigeria in valuta estera e del governo continuano a dipendere fortemente dalle esportazioni di energia.

Il presidente nigeriano Bola Tinubu e l’azienda nazionale del petrolio e del gas NNPC hanno promesso di aumentare la produzione di petrolio e gas per incrementare le entrate del Paese. Le riserve sono state perfino riviste al rialzo.

I furti di petrolio e gli atti di vandalismo negli oleodotti affliggono da tempo l’industria petrolifera e del gas a monte della Nigeria, spingendo le major ad abbandonare il Paese e provocando spesso situazioni di forza maggiore nei principali terminali di esportazione del greggio.

Se la produzione di petrolio offshore nigeriano dovesse cessare si creerebbero sia tensioni sul mercato internazionale ,sia una situazione estremamente drammatica per le finanze del paese


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