Difesa
Niente più esplosioni nucleari sotterranee segrete: nuovo metodo statistico le identifica al 99%
Un team di geologi e statistici afferma di essere in grado di stabilire con il 99% di precisione se un’esplosione di questo tipo ha avuto luogo o meno
Gli esperimenti nucleari sotterranei segreti potrebbero ormai appartenere al passato grazie a un’importante scoperta scientifica sui metodi per identificarli.
Un team di geologi e statistici afferma di essere in grado di stabilire con il 99% di precisione se un’esplosione di questo tipo ha avuto luogo o meno. Secondo il nuovo studio pubblicato su Geophysical Journal International, questa percentuale è aumentata rispetto all’82% e si basa su una serie di test noti negli Stati Uniti.
In passato è stato difficile distinguere tra le esplosioni nucleari e altre fonti sismiche, come i terremoti naturali o i sommovimenti generati dall’uomo in superficie.
“Una bomba esplode e si irradia tutta questa energia che può essere misurata dai sismometri”, ha dichiarato l’autore principale, il dottor Mark Hoggard, dell’Australian National University (ANU). “Quindi, il problema scientifico diventa come distinguere tra questo e un terremoto naturale”.
Questo problema si è presentato sette anni fa, quando molti dei metodi esistenti utilizzati per identificare le esplosioni nucleari sotterranee non sono riusciti a stabilire che la Corea del Nord aveva effettuato un test di questo tipo.
Lo Stato comunista confermò in seguito di aver testato con successo un’arma con una forza compresa tra 100 e 370 kilotoni. Per fare un paragone, una bomba da 100 chilotoni è sei volte più potente di quella sganciata dagli Stati Uniti su Hiroshima nel 1945.
“Utilizzando una matematica rivista e un trattamento statistico più avanzato, siamo riusciti a migliorare il tasso di successo della classificazione dall’82% al 99% per una serie di 140 esplosioni note negli Stati Uniti”, ha dichiarato il dottor Hoggard.
Il team non ha utilizzato strumenti nuovi, ma una mantematica migliorata, che ha permesso di rielaborare i dati già raccolti, a partire da quelli raccolti nei primi test nucleari nel deserto del Nevada che furono , all’epoca, documentati con attenzione e con grande dovizia di dati.
Rielaborando questi dati con sistemi statistici nuovi si è arrivati a uno strumento matematico che pemette, senza strumenti aggiuntivi e senza ritardi, di valutare se vi è stata un’esplosione atomica, dove si sia tenuta e quamnto questa sia stata intensa. Già ex post il tema è stato in grado di confermare l’effettuazione dei test nucleari nord coreani.
La Corea del Nord è l’unico paese noto ad aver effettuato un test nucleare sotterraneo nel XXI secolo, ma le immagini satellitari hanno rivelato lo scorso anno che Russia, Stati Uniti e Cina hanno costruito nuove strutture nei loro siti di test nucleari negli ultimi anni.
Sebbene non vi sia alcuna indicazione che le tre superpotenze abbiano intenzione di riprendere tali esperimenti, la guerra in Ucraina ha reso incerto il panorama della sicurezza globale, quindi questa eventualità non è da scartare completamente, anche perché gli arsenali russo e americano stanno invecchiando e hanno bisogno di essere rivalutati.
Questo strumento, che ha impiegato ben 60 anni per giungere alla sua completa elaborazione, potrà essere utilizzato per controllare il rispetto da parte delle varie nazioni del trattato di non proliferazione nucleare, per chi lo sottoscrive, o tenere d’occhio quei paesi che non lo hanno sottoscritto.
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