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Economia

Nichel: l’Indonesia e la Cina condizionano il prezzo

Il prezzo del Nichel è da tempo deludente: colpa della domanda scarsa cinese, e dall’Indonesia che produce in grande abbondanza

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Indonesia e Cina sono stati i protagonisti nel mercato del Nichel quest’anno quasi concluso.  Questo non solo per l’elevata produzione del primo Paese, ma anche per le presunte violazioni delle norme ambientali e le scarse pratiche di lavoro, che l’Indonesia ha sempre negato.

L’Indonesia è il numero uno nella produzione globale di nichel, con il 51% della produzione mineraria mondiale. Il Paese detiene anche il 42% delle riserve totali globali. Per questo motivo, è stato un importante polo di investimento per le aziende cinesi. Secondo SandP Global Commodity Insights, la produzione di nichel dell’Indonesia dovrebbe raggiungere i 2,1 milioni di tonnellate nel 2024, oltre il 50% della produzione globale prevista e più del doppio dei livelli del 2020.

La Cina condizione invece il prezzo perché la domanda non è ancora decollata come dovrebbe, e questo impedisce l’assorbimento dell’orfferta.

I bassi prezzi del nichel affossano le imprese non indonesiane

Nel resto del mondo, la storia del nichel è stata resa più difficile negli ultimi tempi. Ovunque si guardi, miniere e fonderie sono chiuse o stanno per esserlo. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che nel 2024 i prezzi di riferimento del nichel sono rimasti in calo rispetto ai massimi del 2022.

Nichel, prezzi a 5 anni Tradineconomics

Secondo l’Economist, la maggior parte degli esperti del settore attribuisce questi problemi all’Indonesia, a causa dei suoi elevati depositi di nichel, delle scarse leggi in materia di ambiente e lavoro e dell’energia carbonifera a basso costo, un mix che le permette di scalzare facilmente la concorrenza.

Secondo i media, il gigante minerario Vale sta attuando tagli di posti di lavoro in tutte le sue attività globali a causa del continuo calo dei prezzi del nichel. Pur non avendo rivelato il numero dei dipendenti di Sudbury, in Ontario, la società ha dichiarato che i licenziamenti si concentreranno principalmente su “ruoli non operativi”.

Perché tutto questo clamore per il nichel?

Il nichel è fondamentale per diverse industrie e applicazioni. Nonostante il suo profilo relativamente basso, il nichel è altamente versatile, il che lo rende un componente essenziale in molte tecnologie e prodotti moderni. Ad esempio, il nichel è un elemento di lega fondamentale nell’acciaio inossidabile, utilizzato nell’edilizia, nei trasporti e nei beni di consumo. Può anche essere utilizzato per creare leghe ad alta temperatura per il settore aerospaziale, la produzione di energia e la lavorazione chimica.

Tuttavia, la ragione più immediata dello status primario del nichel è il suo utilizzo nelle batterie ricaricabili, come quelle al nichel-cadmio (Ni-Cd) e al nichel-metallo idruro (NiMH), nonché nei componenti elettronici come interruttori, contatti e connettori.

Fonderia di nichel

Il nichel e l’Indonesia

Con la diffusione dei veicoli elettrici in Occidente e in altri Paesi, la produzione e l’utilizzo del nichel continuano ad aumentare. L’Indonesia sta pianificando di premere il pedale dell’acceleratore l’anno prossimo per quanto riguarda la produzione, in quanto le quattro principali società di nichel quotate in borsa, PT Aneka Tambang (Antam), Merdeka Battery Materials (MBMA), Trimegah Bangun Persada (TBP Harita) e PT Vale Indonesia (Vale), sono tutte in modalità di espansione.

Secondo un rapporto dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis, queste aziende vogliono raddoppiare la produzione entro i prossimi 5 anni. L’anno scorso, queste quattro aziende hanno prodotto 353.000 tonnellate di nichel.

Allo stesso tempo, hanno generato 5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra. L’Indonesia è riuscita a conquistare la prima posizione grazie al divieto di esportazione di minerali di nichel non lavorati nel 2020. Tuttavia, la lavorazione del nichel per le batterie EV comporta una notevole impronta ambientale e di carbonio.

Appare chiaro che con questi programmi di espansione della produzione non c’è molto da aspettarsi in termini di aumento dei prezzi di questo metallo, che probabilmente rimarrà a livelli non esaltanti anche nel 2025-


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