New Mexico: la nuova frontiera del petrolio USA

Il Nuovo Messico, dove si trova parte del bacino del Permiano, ha registrato l’anno scorso la più alta crescita della produzione di greggio di tutti gli Stati Uniti, con un aumento della produzione di 300.000 barili al giorno (bpd) che ha rappresentato la metà dell’aumento della produzione petrolifera americana, ha dichiarato l’Energy Information Administration (EIA) in un rapporto di giovedì scorso.

La produzione totale di greggio degli Stati Uniti è aumentata di 600.000 bpd nel 2022 rispetto al 2021, con una media di 11,9 milioni di bpd, secondo il rapporto Monthly Crude Oil and Natural Gas Production dell’EIA.
Per il terzo anno consecutivo, la crescita della produzione petrolifera del Nuovo Messico ha eclissato la crescita della produzione di greggio di qualsiasi altro Stato americano, compreso il Texas, il più grande Stato produttore di petrolio degli Stati Uniti, che ospita anche parte del bacino di scisto del Permiano.

Secondo le stime dell’EIA, la produzione di greggio in New Mexico è aumentata di 300.000 bpd, raggiungendo 1,6 milioni di bpd nel 2022, un record per lo Stato.

Il New Mexico e il Texas hanno contribuito alla maggiore crescita della produzione di greggio negli Stati Uniti nel 2022, mentre la produzione di petrolio nel resto degli Stati Uniti è cresciuta solo dello 0,6% lo scorso anno, ovvero di 33.000 bpd.

La produzione di greggio in California è scesa per l’ottavo anno consecutivo e quella in Alaska è diminuita per il quinto anno consecutivo. Il North Dakota, che era stato uno degli Stati leader nella crescita della produzione di petrolio nell’ultimo decennio, ha visto la produzione di petrolio diminuire per il terzo anno consecutivo nel 2022, ha osservato l’EIA.

Nel suo Short-Term Energy Outlook (STEO) di maggio, l’amministrazione ha previsto che la produzione di greggio degli Stati Uniti continuerà ad aumentare quest’anno e il prossimo. Secondo le stime più recenti dell’EIA, la produzione totale di greggio degli Stati Uniti dovrebbe salire a 12,5 milioni di bpd nel 2023 e a 12,7 milioni di bpd nel 2024.

Tuttavia, la crescita della produzione potrebbe essere inferiore al previsto, poiché le nuove priorità dello shale patch – disciplina del capitale e attenzione ai ritorni per gli azionisti e al rimborso del debito – si sono unite ai vincoli della catena di approvvigionamento e all’inflazione dei costi per pesare sulla crescita negli ultimi mesi.