Energia
Netanyahu cerca di rovinare la festa sul petrolio con le sue dichiarazioni
Il petrolio è fortmente sceso su un articolo deol Washington Post che affermava come iSraele si fosse impegnato a colpire solo obiettivi militari iraniani. Poi però il primo ministro israeliano ha molto ammorbidito l’affermazione, e quindi potrebbe tornare il pessimismo
La notizia che Israele si era accordato con gli USA per non colpire le infrastrutture petrolifere e nucleari dell’Iran ha avuto un effetto di contenimento del prezzo del petrolio, ma ora questo il Primo Ministro israeliano rischia di rovinare tutto.
I futures del greggio WTI sono crollati del 5% verso i 70 dollari al barile martedì, dopo che alcuni rapporti hanno suggerito che Israele potrebbe evitare di colpire le infrastrutture petrolifere iraniane, alleviando i timori di una grave interruzione delle forniture nella regione.
Israele ha indicato che potrebbe dare ascolto agli avvertimenti degli Stati Uniti e concentrarsi su obiettivi militari piuttosto che energetici in Iran, sebbene le tensioni rimangano elevate, o almeno questo aveva indicato il Washington Post.
Inoltre, l’AIE ha tagliato le previsioni di crescita della domanda, citando la capacità inutilizzata quasi record dell’OPEC+ e il rallentamento della domanda nei principali mercati come la Cina. La domanda mondiale di petrolio dovrebbe aumentare di poco meno di 900.000 bpd nel 2024 e di 1 milione di bpd nel 2025, segnando un rallentamento rispetto alla crescita di 2 milioni di bpd registrata dopo la pandemia.
La domanda di petrolio cinese è particolarmente debole, con un calo dei consumi di 500.000 bpd ad agosto per il quarto mese consecutivo. Nel frattempo, la produzione di greggio nelle Americhe dovrebbe aumentare di 1,5 milioni di bpd quest’anno e il prossimo. Lunedì l’OPEC ha abbassato per il terzo mese consecutivo le previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2024 e il 2025.
Quindi il petrolio è andato giù ed era la seconda seduta di calo:
Anche il Brent ha seguiro un andamento simile, ma purtroppo la festa potrebbe anche finire, o almeno qualcuno cerca di rovinarla..
Netanyahu: “Abbiamo ascoltato gli USA, ma faremo quello che vogliamo”
Però la festa rischia di finire: Netanyahu ha infatti poi affermato, che Israele ascolterà gli Stati Uniti ma deciderà le proprie azioni in base ai propri interessi nazionali, ha dichiarato martedì l’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu in un comunicato.
La dichiarazione è in risposta all’articolo del Washington Post che affermava che Netanyahu aveva detto all’amministrazione del presidente Joe Biden che Israele avrebbe colpito obiettivi militari iraniani, non nucleari o petroliferi.
La dichiarazione è giunta in mezzo alle aspettative che Israele colpisca come rappresaglia per l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele del 1° ottobre. L’attacco ha fatto seguito alla rapida spirale di conflitto tra Israele e il gruppo Hezbollah, sostenuto dall’Iran, in Libano.
Quindi la limitazione dell’attacco a un Wishfull thinking , una speranza ottimistica degli USA. Speriamo he i mercati continuino a crederlo.
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