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Negli USA sarai curato in base alla razza. La follia della nuove ideologie razziste

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L’American Medical Association (AMA), la più grande organizzazione nazionale che rappresenta medici e studenti di medicina negli Stati Uniti, afferma che metterà da parte il  concetto di meritocrazia di a favore della “giustizia razziale” e dell ‘”equità sanitaria”.

In un piano d’azione  di 86 pagine pubblicato l’11 maggio, l’AMA ha definito una road map triennale che descrive in dettaglio come il gruppo di difesa utilizzerà la sua influenza per smantellare il “razzismo strutturale e istituzionale” e promuovere la “giustizia sociale e razziale” nell’assistenza sanitaria americana.

Secondo il suo piano, l’AMA seguirà una serie di strategie, inclusa l’implementazione della “giustizia sociale e razziale” in tutta la cultura, i sistemi, le politiche e le pratiche aziendali dell’AMA; espandere l’educazione medica per includere la teoria critica della razza; e spingendo verso “la guarigione, la riconciliazione e la trasformazione razziale” riguardo al passato “razzialmente discriminatorio” dell’organizzazione.

L’AMA inoltre chiarisce anche che ora rifiuta i concetti di “uguaglianza” e “meritocrazia”, ​​che sono stati obiettivi nei campi della scienza medica e dell’assistenza medica.

“L’uguaglianza come processo significa fornire la stessa quantità e tipologia di risorse tra le popolazioni”, ha affermato l’associazione. “Cercare di trattare tutti allo stesso modo, ignora l’eredità storica del disinvestimento e della privazione attraverso la politica storica e la pratica di emarginare e minorizzare le comunità”.

Sebbene l’AMA non gestisca il sistema sanitario americano, esercita un’enorme influenza sulle scuole di medicina e sugli ospedali universitari che formano medici e altri professionisti sanitari. Quegli istituti, dice l’AMA, devono rifiutare la meritocrazia, che descrive come una narrativa dannosa che “ignora le risorse sociali, strutturali e politiche ingiustamente distribuite”.

“La narrativa comunemente sostenuta della meritocrazia è l’idea che le persone abbiano successo semplicemente grazie al loro sforzo individuale”, afferma. “L’educazione medica si è basata in gran parte su ideali meritocratici così viziati, e ci vorrà una concentrazione e uno sforzo intenzionali per riconoscere e rivedere questa interpretazione profondamente imperfetta”. Insomma maledette le facoltà di medicina che bocciano i somari, indipendentemente dalla razza.

In una dichiarazione che accompagnava il piano, il presidente dell’AMA Gerald Harmon ha affermato di essere “pienamente impegnato in questa causa” e ha invitato la comunità medica a unirsi allo sforzo. “Crediamo che sfruttando il potere dei nostri membri, la nostra influenza e la nostra portata possiamo contribuire a portare un cambiamento reale e duraturo alla medicina”. Se il cambiamento sarà in meglio, questo è tutto da vedere.

Quindi la conseguenza di questa scelta è semplice:

  1.  il giuramento di Ippocrate, che regge la scienza medica da millenni con il suo “di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica” viene stracciato e buttato nell’immondizia;
  2.  I medici non forniranno il proprio servizio negli USA in modo uguale, indipendentemente dal paziente , ma potranno discriminare;
  3.  I medici non saranno formati in base alla loro capacità, ma in base alla loro “Razza” per compensare “Il mancato investimento”. Quindi un medico mediocre, m di una minoranza, potrà fare più carriera e studiare di più di uno asiatico e  bianco, ma molto bravo.

La conseguenza sarà l’esatto opposto di quanto desiderato dall’AMA, soprattutto in un sistema essenzialmente privatistico come quello USA. I medici razzialmente colpevolizzati (bianchi ed asiatici) saranno selezionati più duramente, e quindi più preparati rispetto a quelli delle minoranze. Dato che nel bisogno uno ricerca il medico per la sua bravura e non per la sua razza avranno quindi ancor più facile possibilità di emergere nel settore. Potremo dire che si è vero, ci sono medici più bravi su base razziale. Un distorsione portata dalla stupidità delle teorie razziste moderne.

 


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