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NATO: ecco il primo paese che chiede la No Fly Zone in Ucraina

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Speriamo che i colloqui fra Ucraina e Russia in corso a livello diplomatico vadano bene, perché ci sono segni evolutivi nella nato preoccupanti. Infatti abbiamo il primo paese NATO che chiede la sua creazione sull’Ucraina.

L’Estonia è diventata il primo membro della NATO a chiedere una no-fly zone sull’Ucraina. Martedì, il parlamento della nazione baltica ha approvato una risoluzione che esorta gli stati dell’UE e i membri delle Nazioni Unite a “prendere provvedimenti immediati per stabilire una no-fly zone al fine di prevenire massicce vittime civili in Ucraina“.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ripetutamente chiesto una no-fly zone, ma la sua richiesta è stata respinta dai governi preoccupati per l’escalation del conflitto con la Russia.

Una no-fly zone porterebbe a jet degli Stati membri della NATO  a pattugliare i cieli sopra l’Ucraina e potenzialmente abbattere qualsiasi aereo russo che non rispetti il divieto, il che potrebbe innescare uno scontro diretto tra le potenze nucleari e forse anche innescare una guerra mondiale. Tra l’altro ad applicare la No Fly zone non sarebbero sicuramente aerei estoni, che come aviazione militare ha , praticamente, nulla, ma aerei USA, francesi, italiani, spagnoli, britannici e polacchi, ciò le aviazioni europee più disponibili come mezzi. Insomma un invito ad “Armiamoci e partite”.

Nonostante gli appelli di Zelensky questo mette a disagio la NATO che non ha intenzione, finora, di giungere a un confronto diretto con Mosca. Anche se le cose sono in continua evoluzione: da un lato abbiamo i positivi passi avanti dei colloqui, dove le due parti sono più flessibili rispetto ai comunicati ufficiali fatti anche alla Gruber (per quelli che la seguono ancora), sia perché, al contrario, nei parlamenti USA  ed Europeo circolano documenti che chiedono la sua applicazione. Una tendenza che, speriamo, si spenga sotto l’estintore di colloqui diplomatici di successo.

 


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