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RAGLIATORI PIDDINI DISSERTANO SU TAGLI ALL’IRAP E SUL TFR IN BUSTA PAGA (NARDELLA E TADDEI)

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Le perle di saggezza (parole pronunciate a vanvera) dei Renziani in materia economica si arricchisce oggi delle uscite di Nardella e Taddei. Già noti al nostro pubblico per tante loro precedenti affermazioni, oggi arricchiamo il bestiario con i ragionamenti (molto approfonditi e fatti con competenza) sui tagli all’Irap e sull’inserimento del Tfr in busta paga.

Cominciamo da Nardella

NARDELLA E TADDEI 1

il quale afferma in TV (mi pare lunedi sera da Formigli):

“il taglio dell’Irap sta funzionando bene, ben 2 miliardi e rotti di abbattimento del costo del lavoro in Italia come promesso”.

Ora, dico io, l’Irap è un qualcosa come 35 miliardi di euro

NARDELLA E TADDEI 2

Fonte: MEF

e comunque rappresentano un qualcosa in meno del 5% delle tasse totali che, rammento, comunque possono essere incassate dallo Stato SE la gente lavora (versa contributi pensionistici, paga le imposte dirette e quelle indirette tramite gli acquisti). Quindi comunque sempre li andiamo a cadere: L’IRAP PESA POCO SULLA PRODUZIONE PARAGONATA A TUTTO IL RESTO DELLE TASSE (contributi Inps, Ires delle aziende e Irpef dei lavoratori che pagano tramite salari e stipendi se sufficientemente congrui).

E questo è importantissimo in un’Eurozona in cui IL SISTEMA PAESE è messo in supercompetizione con altri paesi che, magari, fanno pagare globalmente minori livelli di tasse ed imposte.

Ma andiamo oltre questo fatto per passare al punto critico, questa sera a LA7 (ad Ottoemezzo) il prode TADDEI,

NARDELLA E TADDEI 3

altro grandissimo genio della lampada, conferma l’affermazione di Nardella, inserendo questa perla all’interno di un discorso sul TFR:

“noi non tasseremmo il TFR messo in busta paga tutti i mesi più di quanto è tassato oggi se lo si prende al termine della vita lavorativa, quando facciamo una promessa la manteniamo, come avete avuto modo di verificare CON L’ABBASSAMENTO DEL COSTO DEL LAVORO”.

Ovviamente si riferiva all’Irap!

Ma dico io! Ma queste capre hanno mai visto i conti di un’azienda? Hanno mai fatto un preventivo per un lavoro o per la fornitura di un prodotto? Hanno in mente cosa rappresenti il BENCHMARKING tra aziende di aree differenti?

No! Queste sono belle faccine ma umanoidi mononeuronici capaci solo di promuovere fuffa priva assolutamente di ogni contenuto!

In un’azienda, fatto 100 il valore della produzione, ci ritroveremo un 4% circa quale IRAP e un calo del 10% di tale voce comporta un risparmio sul VALORE DELLA PRODUZIONE di circa uno 0,4$%!

Questo significa che, ipotizzando un dato medio del costo del personale pari all’incirca del 33% di questo valore della produzione, di ottenere un abbattimento del costo del lavoro FAVOLOSO: 1,2-1,3%% (0,4:1=x:0,33)!

E questo dovrebbe essere il FANTASTICO TAGLIO AL COSTO DEL LAVORO CHE RILANCEREBBE LA COMPETITIVITA’ DELLE NOSTRE IMPRESE?

Vi rammento che la misura necessaria per recuperare la competitività INTRA-UE (e prevenire ulteriori esplosioni del TARGET2 responsabile di SPREAD ALTI e di EUROCRISI)

TARGET 2 ITALIA

la DEFLAZIONE SALARIALE NECESSARIA E’ DEL 40%:

CLUP ITALIA_GERMANIA

Ma dove diavolo vi hanno trovato i vostri elettori? Sull’ovetto KINDER? Ma per favore, scomparite dall’orizzonte della nostra vista, già è difficile sopravvivere al tempo dell’euro (come fosse il colera), vi ci mettete pure voi a complicarci la rinascita….. e quando ne usciamo?

E ora veniamo al TFR!

Quello che sarebbe mensilizzato in busta paga, sarebbe esclusivamente quello delle aziende sotto i 50 dipendenti. Il suo valore è di 11 miliardi e SE decidiamo di metterlo sul salario di ogni mese esso provocherebbe notevoli disastri ai conti di:

– INPS

– CASH FLOW DELLE AZIENDE

– FONDI PENSIONE.

NARDELLA E TADDEI 4

In aggiunta ai danni suesposti, vi è un ulteriore grandissimo problema, le aziende dovrebbero cercare questi soldi nel sistema bancario (perché peggiora il cash-flow aziendale aumentando le uscite nel breve periodo a parità di entrate).

E alla domanda del conduttore FLORIS se secondo il Taddei c’è un sistema per cui le banche daranno questi prestiti alle aziende la risposta del GURU PIDDINO (pensate un po’ che livello d’intelligenza il resto dei PIDDINI che non lo sono se il GURU è di questa fattezza):

“abbiamo l’occasione straordinaria dei soldi di Draghi della BCE, sfruttiamoli perché se c’è un accordo politico, se c’è una scelta di politica economica di fondo, se fossero stipulate delle convenzioni, le banche daranno questi soldi alle imprese”

Ma dico io! Ma questo rappresentante del mondo mononeuronico un prestito per un’azienda l’ha mai chiesto ad una banca ?

Numero uno le banche richiedono sufficienti garanzie,

Numero due esse controllano il RATING INTERBANCARIO e se lavori con RIBA che paghi con fatture portate in banca lo stesso giorno (il 30 del mese) ma accreditate dopo 5 giorni una volta ritornata la cartolina postale di ricezione del debitore principale) sistematicamente i conti segnalano SFORAMENTO NEI FIDI ASSEGNATI,

Numero tre le medesime finanziano solo aziende con congrui utili per sicuri rimborsi; su questo versante, CSC Confindustria segnala che l’austerity ha ridotto dal 34% al 22% il MARGINE OPERATIVO LORDO (M.O.L.), misura della ricchezza prodotta dalle aziende CHE ANCORA DEVE ESSER SOTTOPOSTA ALLA SOTTRAZIONE DELLE TASSE E DEGLI ONERI FINANZIARI!

E poi, caro Taddei, i trattati della UE impediscono l’intervento in economia dello stato, come tale le banche devono esser libere di prestare a chi vogliono (da qui il rallentamento della velocità di circolazione della moneta nonostante i corposi Q.E.):

m1 m2 m3

Ancora convinti che questi due siano la speranza d’Italia?

Me misero me tapino, me tapino me misero!

Di fronte a simili ragliatori volanti,

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purtroppo, si arriva anche a rimpiangere l’uomo dalla erre moscia!

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Maurizio Gustinicchi

Economia5Stelle

mauri and il prof


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