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MPS: LA FESTA DELLA VERGOGNA (di Vittorio Banti)

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Una delle cose più ripugnanti della filosofia sociale di questi ultimi anni è la “doppia morale”, vale a dire il propagare argomenti anche seri declinati da un punto di vista etico e/o moralistico che però valgono “per gli altri” e non per se stessi. Ad esempio chi dichiarerà gli italiani sono i più corrotti (o i più…qualsiasi cosa) automaticamente se ne escluderà, in virtù della ormai famosa legge “TUTTI = (Tutti -1)” (© @Il Pedante su Twitter).
Bene, traendo spunto dalla triste notizia del varo di 2.500 licenziamenti di Monte dei Paschi di Siena, con 350 filiali che chiuderanno da oggi al 2018 si viene a sapere che la dirigenza di MPS ha organizzato neanche 1 mese fa (!) il 12/13 aprile, una mega-festa nei più bei palazzi rinascimentali di Firenze, durata 2 giorni e con ospiti di rilievo del mondo dello spettacolo. Ecco le foto:

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Oltre Palazzo Vecchio (concesso, ovviamente, dall’amministrazione comunale fiorentina a guida PD), la festa si è snodata tra Palazzo dei Congressi e Palazzo degli Affari, sponsorizzata dai maggiori big della finanza mondiale: BlackRock, Pimco, J.P.Morgan, UBS ecc.

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Titolo della festa è stato “Private Pro Active”, ma soffermerei l’attenzione sul sottotitolo: “con orgoglio con i nostri clienti sempre”. Che dire, sarà davvero così?
Scopriamolo insieme:

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Questo è l’andamento storico delle azioni MPS; nel 2007 valevano oltre 100 euro ad azione, oggi siamo sotto 60 centesimi ad azione.
Ogni commento è superfluo…

La novità, stavolta, è che la ripugnante doppia morale del “tutti devono fare sacrifici (io no)” viene usata anche nei confronti dei propri dipendenti, come ricordavamo all’inizio.

Ma proseguiamo con la festa, perchè due giorni interi devono pur essere riempiti con un po’ di svago. E allora cosa di meglio che ingaggiare (presumiamo profumatamente, abbiamo intuito che tanto i soldi non ce li mettono loro, ma i loro clienti e dipendenti…) personaggi dello spettacolo di fama?
Qui ad esempio il famoso chef televisivo Carlo Cracco:

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Oppure il famoso ex DJ (ora VJ) Linus:

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Ed alla sera un po’ di musica dal vivo con Malika Ayane:

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Che dire, cari dipendenti della più antica banca mondiale, di un pezzo di storia italiana dal 1472?

Vedete, non vi siete accorti di quello che succedeva al mondo del lavoro (e forse non toccava a voi accorgersene), schiacciato inesorabilmente verso il basso dalle politiche deflattive che il mondo finanziario ha imposto a tutti con l’attiva partecipazione del proprio sponsor istituzionale: l’Unione Europea. Non avete intuito che in questo modo – cioè sottraendo reddito ai cittadini, che poi sono i vostri clienti – si sarebbero moltiplicati gli incagli semplicemente perchè le imprese sono fallite e le famiglie non più in grado di restituire i soldi da voi prestati. E nemmeno avete ragionato sul fatto che propagandare l’odio per lo Stato e più in generale per il settore pubblico, additato come “il male”, avrebbe favorito -come in effetti è stato – l’escluderlo dalla funzione di garante delle vostre sofferenze, in favore del settore privato, cioè famiglie e imprese, che però sono da anni in difficoltà e non possono assolvere a questo compito.

E quindi pagate voi. In prima persona. Pagate voi, ma non i vostri manager, che come vedete, hanno disprezzo della vostra persona.

Sarebbe utile ricordare che se avessimo seguito i dettami costituzionali, tutto ciò non sarebbe accaduto; lo Stato avrebbe garantito le sofferenze, anche statalizzando gli istituti di credito in difficoltà (come accaduto nel resto d’Europa diffusamente nel 2009), ma più a monte avrebbe interpretato alla lettera l’art. 3 della Costituzione, secondo comma, laddove recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”. Quindi avrebbe rifiutato l’adesione alla moneta unica e la firma dei Trattati fondanti dell’Unione Europea.

Reagite, innazitutto liberandovi dalle scorie tossiche di 30 anni di pensiero liberista; perché mai come in questi momenti difficili (per voi e per tutti) la conoscenza ed il sapere vi renderanno liberi.


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