Crisi
MONTI HA SALVATO L’ITALIA
15 Febbraio 2013 – Lo scrittore Edoardo Nesi: “Ho deciso di candidarmi dopo la vittoria del premio Strega con ‘Storie della mia gente’. Da molti lettori sono arrivate invocazioni del tipo ‘e ora cosa si fa?’ Pensavo di aver esaurito la mia funzione scrivendo libri. Però poi mi sono accorto che c’era la possibilità di fare qualcosa di più. La scelta di farlo con Monti non è stata compresa da tutti, anzi…….Nel novembre 2011 l’Italia non aveva più accesso al mercato dei capitali, stava per non piazzare più i suoi titoli, che consentono a uno Stato di continuare ad esistere. Non posso dimenticarmi di quando Berlusconi scappò di sera dal Quirinale, dicendo ‘lo faccio per il bene del Paese’. Per me era finito come politico. Questo suo riproporsi in campagna elettorale mi sembra una boutade. Ma poi mi stupisco che c’è ancora un 20% degli italiani che si dichiara pronto a votarlo”
Primo errore storico ed economico di un uomo di cultura saltato giù dal carro della sinistra per aiutare il salvatore della patria: non si salva una nazione agevolandone il piazzamento dei propri titoli sui mercati finanziari, ma facendole riprendere le redini degli strumenti di politica monetaria a disposizione di uno stato sovrano per agire sull’economia del proprio territorio!
Attenzione, chi limita all’emissione di moneta il concetto di sovranità di una nazione sta facendo il gioco di chi desidera il mantenimento dello status quo per mezzo di un’analisi concettualmente limitata e fuorviante.
La nazione che ha la possibilità di emettere moneta ,la nazione a piena sovranità, ha anche gli strumento del tasso d’interesse e del Quantitative Easing per spingere lìeconomia fornendo il “comburente” nella giusta quantità necessaria perché il carburante possa spingere i pistoni e far girare l’albero motore. Tale strumento si chiama Taylor Rule!
Ma torniamo all’uomo di cultura sceso dal carro della sinistra per salire su quello (peraltro schiantatosi contro un noce) del salvatore della patria e poniamogli una domanda: ma lei ha veramente idea di cosa abbia fatto il liberale Prof. Monti che tanto elogia?
Fiscal Retrechment!
Ecco una slide da me realizzata per un corso di economia diretto ad Imprenditori del settore turismo:
Dunque, come vedete, le manovre previste da questa politica economica sono:
1) Incremento della tassazione diretta ed indiretta;
2) Tagli.
Bene, e cosa fece Monti nel periodo in cui operò da Conducator “Monticescuiano”?
Questo:
– Casa e Capannoni: Imu di circa 28 miliardi l’anno;
– Tasse sulle case possedute dagli Italiani all’estero;
– Incremento aliquota IVA di ben 2 punti percentuali;
– Incremento Contributi pensionistici ad artigiani e liberi professionisti oltre il livello fisiologicamente sostenibile;
– Aumenti di benzina, sigarette ecc. ecc.
e via dicendo.
Egregio e stimato uomo di cultura che ha abbandonato la sinistra italiana (in questo forse ha fatto bene) per il salvatore della Patria, ma Lei sa come si chiama tutto questo?
Protezionismo doganale “indiretto”!
Sappiamo benissimo che prima delle guerre mondiali (soprattutto la prima) protezionismo e liberismo divennero due contrapposte ideologie, due bandiere. I vantaggi della libera iniziativa e del minimo intervento dello Stato in economia si scontravano con i sostenitori del protezionismo per i quali si doveva:
– evitare l’uscita dal paese di valuta pregiata;
– aumentare l’esportazione diminuendo la dipendenza dalla produzione estera.
Dunque, il Preside della Bocconi, Patria del Liberismo, macchia la propria credibilità con la più indelebili delle macchie: il protezionismo doganale.
Ovviamente il risultato è stato positivo.
La bilancia commerciale in effetti è migliorata, difatti dal grafico si evince che il valore della BoT è sistematicamente sopra lo zero da più o meno gennaio 2012:
La misura anti liberal da primi del 900 ha funzionato perfettamente! Monti ha salvato l’Italia. L’external compact è in atto e la valuta pregiata non esce più copiosamente come prima.
In pratica, veniamo a scoprire che il liberista Monti non è un liberista puro. Neanche Keynes lo era. infatti nel 1930 fece presente alla Commissione Finanza e Industria che il protezionismo doganale è fondamentale quando la rigidità dei salari monetari verso il basso non consente un loro “taglio” e quando il crescente peso dei servizi “non tradable” rende l’«internazionalismo economico» da laissez-faire inappropriato.
Mannaggia, Monti, il salvatore della Patria, è un Keynesiano?
E qui casca l’asino, direbbe un vero scrittore di Piconiana memoria! Niente affatto, perché il protezionismo doganale serviva solamente per bloccare nell’immediato la fuoriuscita di valuta pregiata (euro). Ma la faccia feroce dell’ortodossia classica la si scopre nella dichiarazione Monticeschiana rilasciata in America. All’emittente statunitense CNN, al minuto 02:37 del video ampiamente noto egli afferma:
“we are actually destroying domestic demand through fiscal consolidation”
Ovvero:
“in realtà stiamo distruggendo la domanda interna tramite il consolidamento fiscale”
E qual è il motivo?
Deflazione! Un bel guaio ma voluto, auspicato.
Se le aziende nel 2011 e nel 2012 vendevano un salame a 10 euro, di cui 3 rappresentavano i costi per la materia prima, 6,5 i costi degli stipendi (quindi 0,5 rappresentavano il guadagno), qualora nel 2014 dovessimo venderlo a 9 euro (a 10 nessuno compra perché “c’è crisi”), se non si riesce a risparmiare a sufficienza sulla materia prima, stipendi aumentati grazie a un’inflazione programmata che poi non si verifica, porterebbero l’azienda verso una colossale perdita.
La deflazione crea una forte dose di incertezza sul futuro per le industrie, annulla margini di guadagno e fa fare scelte sbagliate.
Però per la macroeconomia ortodossa ha tre vantaggi:
1) facendo morire il mercato interno aumenta la disoccupazione e, per tale via, attivare la riduzione pianificata degli stipendi (in Italia privati prima, pubblici poi)
2) con la contrazione degli stipendi
- migliora ancora di più la Bilancia dei Pagamenti (calano ulteriormente le importazioni);
- aumenta la competitività delle industrie che, incrementando l’export, fanno affluire valuta pregiata alla Banca Centrale che poi può espandere la base monetaria nella nazione.
La prima parte dell’intervento ha funzionato perfettamente.
Ora tutti attendono la seconda parte della ristrutturazione di azienda Italia: il WAGE-CUT: ecco le famose riforme tanto care alla Sinistra italiana necessarie per il nuovo imperialismo basato sui consumi!
Attenzione perché l’esperienza della crisi del 1974, con il conseguente ritorno al protezionismo doganale, comportò innumerevoli complicazioni nei rapporti fra l’allora CEE e altre nazioni che, a loro volta, intrapresero anch’esse azioni di protezionismo doganale.
Pertanto dovremmo attenderci una reazione da parte del resto del mondo.
Ma torniamo al salvataggio dell’Italia.
Abbiamo visto il vantaggio della bilancia commerciale ma per il resto cosa ha determinato l’avvento di Monti?
Questo!
Slide 1: Centro e Sud si stanno sfaldando
Slide 2: la disoccupazione è esplosa
Slide 3: il commercio è stato massacrato
Slide 4: Pil e tasso di crescita costantemente in negativo
Slide 5: produzione industriale in costante peggioramento
Slide 6: Sofferenze bancarie letteralmente esplose
Slide 7: Sterminio delle partite iva.
Ora che Monti ha salvato l’Italia, chi salverà gli Italiani?
Gustinicchi Maurizio
Economia 5 Stelle
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