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MOBBING : LA P.A. COME COSA NOSTRA (di Ilaria Bifarini)

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Croce e delizia del Belpaese, la Pubblica Amministrazione non è solo la patria dei famigerati fannulloni ma anche dei mobbizzati. Secondo uno studio dell’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL) il 71% dei casi di mobbing in Italia riguarda i dipendenti pubblici e in particolare le donne. Per mobbing (dall’inglese “to mob”: accerchiare, assediare, assalire in massa) si intende un’attività vessatoria continua e perpetrata volta ad isolare la vittima prescelta e ad ostacolarla nella sua attività lavorativa, attraverso il demansionamento, lo spostamento continuo del dipendente fino alla privazione completa di qualsiasi mansione. Le conseguenze per la salute fisica e mentale per il lavoratore possono essere devastanti, fino a sfociare in psicopatologie.

Alcuni studi economici sull’impatto del mobbing sull’economia nazionale hanno stimato che i costi complessivi sostenuti dall’individuo si aggirano intorno ai 4 miliardi di euro e comprendono visite sanitarie, accertamenti, malattie da stress post traumatico, uso di medicinali e in particolare psicofarmaci, infertilità, costi per problemi familiari e deterioramento delle relazioni, nonché spese legali. Da parte del datore di lavoro c’è un’indiscutibile perdita di produttività, esigenza di turnover e di rotazione del personale.

In un ambiente sano dal punto di vista organizzativo la condizione di mobbing non può che essere eccezionale e di breve durata. Ma cosa succede invece in ambienti in cui vigono pratiche sleali e clientelari, per lo più sovradimensionati dal punto di vista del personale,? Insomma, in quel posto dove è lo stesso presidente dell’Autorità Anticorruzione a dire che “gli onesti non fanno carriera”?

Ad essere presi di mira sono proprio i lavoratori che non si allineano alle regole tacite del sistema, alle sue logiche clientelari per cui spesso dipendente e fornitore sono in un rapporto di stretta parentela o amicizia: un’antideologia mafiosa che si avvale di soprusi e violenze psicologiche verso chi non piega la testa alla perpetrazione dello status quo. E proprio come nella Mafia il mobbing si regge sul concetto portante de “La Famigghia”. Secondo l’Osservatorio Nazionale Mobbing, infatti, il profilo del soggetto esposto al rischio mobbing è un “personaggio comune, privo di forti riferimenti parentali, decisamente integrato nel livello medio della vita”.

Così state attenti se a un colloquio di lavoro anziché informarsi del vostro percorso formativo e professionale vi chiederanno “Di chi siete figlio voi?”. Capita anche questo.


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