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Mistero nei cieli cinesi: le immagini del nuovo aereo stealth. Sarà un caccia di sesta generazione o un drone?

Recenti immagini dalla Cina mostrano un nuovo velivolo da combattimento stealth e senza coda. L’analisi delle caratteristiche, dal carrello ai motori, lascia aperti due scenari: un rivoluzionario caccia pilotato di sesta generazione o un avanzato drone da combattimento (UCAV). Pechino accelera sul futuro del combattimento aereo.

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Recenti immagini emerse dalla Cina confermano che Pechino sta testando in volo un nuovo aereo da combattimento stealth senza coda. Però rimane un interrogativo fondamentale: si tratta di un velivolo con pilota di sesta generazione o di un drone avanzato? Se fosse un caccia dis esta generazione, saremmo al terzo modello diverso, una pluralità che nessuna nazione, neanche gli USA, si può permettere.

Questa apparizione sottolinea ancora una volta il ritmo sostenuto con cui la Cina sta portando avanti lo sviluppo della sua industria aerospaziale militare, che spazia da caccia di nuova concezione a una vasta gamma di droni. Le immagini, di qualità non eccelsa e tipiche delle prime “fughe di notizie” cinesi, non permettono di stabilire con certezza la natura del velivolo, lasciando aperte due affascinanti ipotesi.

L’immagine generale del caccia , da TWZ

Le caratteristiche del nuovo velivolo

Dalle foto disponibili si possono desumere alcune caratteristiche chiave del design. L’aereo presenta una fusoliera anteriore appuntita che si fonde con un’ala a freccia accentuata, la quale termina con un bordo d’uscita a forma di ‘W’. È completamente privo di stabilizzatori verticali o altre superfici di coda, una configurazione che massimizza le capacità stealth.

Altri dettagli significativi includono:

  • Carrello di atterraggio: Di tipo triciclo, con una possibile ruota anteriore doppia che suggerirebbe un peso considerevole o un possibile impiego su portaerei.
  • Motori: Due “gobbe” sulla parte posteriore della fusoliera lasciano intuire una configurazione a doppio motore, un elemento che sarebbe insolito per un drone “gregario”.
  • Sonda dati: Sul muso è presente una sonda per i dati aerei, tipica dei prototipi nelle prime fasi di test.

Complessivamente, il design appare fortemente ottimizzato per la bassa osservabilità, in linea con altri prototipi cinesi di sesta generazione emersi di recente.

 

L’ipotesi di un caccia con pilota

Se il nuovo velivolo dovesse avere un abitacolo, si tratterebbe molto probabilmente di un caccia di sesta generazione. In questo scenario, potrebbe essere un concorrente diretto del J-XDS (noto anche come J-50) sviluppato da Shenyang. È plausibile che questo nuovo aereo sia un prodotto della Chengdu Aircraft Corporation, la stessa azienda che sta sviluppando il caccia tattico super-pesante J-36.

Caccia Chengdu J-36

Le somiglianze progettuali con il J-36, specialmente nella fusoliera anteriore e nella configurazione delle prese d’aria, sosterrebbero l’idea che possa trattarsi di una sorta di “cugino” più piccolo e agile, destinato a ruoli da caccia più tradizionali. Ricordiamo che il J-36 è biposto, con posti di guida affiancati, trimotore, e dalle dimensioni veramente notevoli, per cui è giustificabile lo sviluppo di una versione più leggera.

La Cina potrebbe quindi mettere in competizione i due progetti (quello di Shenyang e questo nuovo) per selezionare il suo futuro caccia medio di sesta generazione, magari anche in una versione ottimizzata per l’impiego navale.

La pista del drone avanzato (UCAV)

L’altra ipotesi, considerata molto probabile da diversi analisti, è che si tratti di un drone da combattimento (UCAV) ad alte prestazioni. Non un semplice “gregario fedele” (in inglese loyal wingman o CCA, Collaborative Combat Aircraft), ma un velivolo più grande e autonomo, capace di operare anche in missioni indipendenti.

Andreas Rupprecht, esperto di aviazione cinese, ritiene che si tratti proprio di un progetto di CCA, sebbene diverso da altri prototipi visti di recente. In Cina, circolano voci su molteplici programmi di droni “gregari”, informalmente chiamati “tazzine da tè” (in inglese teacups), destinati ad affiancare i caccia con pilota, i “teiere” (teapots).

Questa teoria è rafforzata da recenti immagini satellitari della base di Yangfang, vicino a Pechino, dove si stanno preparando i mezzi per la parata militare del 3 settembre. Nelle immagini si vedono almeno cinque nuovi tipi di droni CCA, parzialmente coperti da teli, pronti per essere svelati al pubblico. La Cina sta chiaramente investendo in modo massiccio sulle tecnologie di cooperazione tra aerei con e senza pilota, come dimostrano i progetti del caccia biposto J-20S, concepito come controllore di droni, e l’aereo radar KJ-500, pensato come nodo centrale di questo ecosistema.

 

Un quadro complesso e in rapida evoluzione

Al momento, la mancanza di dettagli sulla scala effettiva del velivolo impedisce di trarre conclusioni definitive. Potrebbe essere un caccia medio oppure un UCAV a lungo raggio, progettato per accompagnare bombardieri come l’H-20 o il J-36.

Ciò che è certo è che il settore aerospaziale militare cinese sta vivendo una fase di sviluppo straordinariamente rapida, capace di riservare sorprese a intervalli sempre più ravvicinati. La parata del 3 settembre potrebbe svelare nuovi dettagli, ma una cosa è chiara: che si tratti di un caccia o di un drone, la Cina sta dimostrando di padroneggiare le tecnologie chiave del combattimento aereo del futuro.

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