Esteri
Milei licenza in tronco il ministro degli esteri perché ha votato a favore di Cuba
Il ministro degli esteri argentino, Diana Mondino, è stata licenziata su due piedi dal Presidente Milei perché ha fatto votare a favore su una risoluzione ONU per la fine delle sanzioni degli USA su Cuba. Milei, non informato, l’ha licenziata su due piedi
Il Presidente argentino Javier Milei ha sostituito mercoledì il Ministro degli Affari Esteri Diana Mondino dopo che quest’ultima aveva votato a favore della revoca dell’embargo statunitense contro Cuba alle Nazioni Unite.
Milei, un libertario entrato in carica alla fine del 2023, è apertamente a favore degli Stati Uniti e ha assunto una posizione più fredda nei confronti dei partner commerciali di sinistra nella regione e all’estero, anche adottando misure per allontanare l’Argentina da Cuba e Venezuela.
Mercoledì scorso, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto a gran voce agli Stati Uniti di porre fine al loro decennale regime di sanzioni contro Cuba, in una risoluzione non vincolante a cui si sono opposti solo gli Stati Uniti e Israele.
Milei, che ha dichiarato di voler allineare l’Argentina agli Stati Uniti e a Israele, ha condiviso sui social media un post di un legislatore della Camera bassa che elogia il suo governo per “non sostenere né essere complice dei dittatori”.
Gerardo Werthein, che è stato ambasciatore dell’Argentina negli Stati Uniti, sostituirà Mondino come ministro degli Esteri del Paese, ha dichiarato il portavoce presidenziale Manuel Adorni su X.
El nuevo canciller de la República Argentina es el señor Gerardo Werthein.
Fin.
— Manuel Adorni (@madorni) October 30, 2024
Mondino, uno dei primi membri confermati del gabinetto di Milei, ha svolto un ruolo chiave nel mantenere le relazioni diplomatiche con i partner internazionali nonostante i commenti incendiari del presidente su Paesi come Brasile e Cina.
Milei stava pranzando quando ha ricevuto una telefonata da Werthein che chiedeva informazioni sul voto dell’Argentina a favore dell’abolizione dell’embargo nei confronti della Cuba comunista, facendo arrabbiare il leader di destra, come ha riferito l’emittente locale TN. Il problema quindi è stato di pessimo coordinamento fra il ministro e il presidente.
All’inizio dell’anno, la compagnia energetica statale argentina YPF ha dichiarato che non avrebbe fornito carburante alla compagnia aerea cubana Cubana, inducendo il vettore statale a chiudere una rotta tra L’Avana e Buenos Aires.
Il Ministero degli Esteri di Cuba, all’epoca, disse che i funzionari argentini avevano citato l’embargo statunitense per difendere la mossa.
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