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Micheal J. Burry e l’uranio. Una nuova opportunità?

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Michael J. Burry, il famoso gestore  dello Scion Asset Management e divenuto famoso per il “The Big Short”, la scommessa contro l’immobiliare USA del 2007-08. Ora pare che lui stesso, in un suo raro (e che potrebbe essere presto cancellato) Tweet afferma il suo interesse per l’uranio, in vista dello sviluppo dei mini reattori nucleari a fissione.

Se l’energia USA deve diventare verde nessuna scelta è migliore dei mini reattori nucleari, progetto definito anche “SMR” Small Modular Reactor, piccoli reattori modulari, che potrebbero essere la soluzione sicura energetica per il futuro verde degli USA. Il nucleare, che non è più quello di Chernobyl, può essere effettivamente la soluzione in attesa della fissione per fornire energia senza emissione di CO2.

Oggettivamente, se una persona investe sul nucleare a fissione dovrebbe investire sul suo combustibile, l’uranio, che nella prima metà del 2020 aveva avuto un certo sprint, come minerale , anche se non aveva raggiunto i livelli ante 2016.

Un altro modo per investire sul nucleare è investire sulle società che estraggono e lavorano il metallo, su indici specifici. Ad esempio si può inestire su società del settore come la Uranium Energy Corporation (UEC)

Oppure anche ETF legati al settore, come URA, Uranium ETF, che si occupa di titoli nel settore e che comunque un decente risultato lo ha fatto nel 2020

Se uno crede che i vari “Green deal”, Green new Deal” etc siano qualcosa di serio dovrebbe tenere sotto controllo questi settori che, comunque, come gli altri energetici, dovrebbero avvantaggiarsi dei super-cicli sul petrolio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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