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MES E OSTI: QUANDO IL SEGRETARIO DEL MES CERCA DI VENDERCI IL SUO VINO ADULTERATO

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Oggi sull’ANSA si è letto il seguente comunicato del Segretario generale del MES Nicola Giammarioli

Il Mes non è una trappola. Il segretario generale del Mes, il Fondo salva-Stati, Nicola Giammarioli, intervistato da Repubblica, fa presente che le linee di credito “non hanno nulla a che vedere con i prestiti del passato: non portano a condizionalità ex post, austerity, troika, o ristrutturazione del debito. Siamo in un altro campo da gioco rispetto al passato”. Inoltre “alle attuali condizioni di mercato, l’Italia si troverebbe a rimborsare una cifra inferiore a quella ricevuta”, con un risparmio di 500 milioni all’anno. 

Lo sapete quello che mi dispiace? E’ il vedere che un italiano, pur di servire il suo padrone , sia in grado di dire un bel po’ di inesattezze, per usare un eufemismo:

a) Il MES E’ CONVENIENTISSIMO? NO, O ALMENO NON C’ È NESSUNA CERTEZZA. IL MES è un prestito a TASSO VARIABILE, perchè il tasso che si paga viene a dipendere dal costo medio di provvista dell’anno del MES stesso. Il MES ora infatti costa non lo 0,1% che è solo lo spread sul costo, ma lo 0,76%. Dato che dipende dal costo di provvista ANNUO è come scommettere che i tassi nei prossimi anni, e parliamo di un orizzonte temporale di almeno 10 anni, non si modificheranno. Siamo sicuri che sarà così?  Potrebbero rimanere al livello attuale, ma potrebbero anche crescere. La Germania, dal suo punto di vista giustamente, vuole che la BCE cessi la politica dei tassi bassi o negativi. Se fra 5 anni il tasso fosse dello 1,8% un punticino e rotti in più che ora tutta la convenienza del MES rispetto al finanziamento con l’emissione di un BTP decennale (rendimento sul primario 1,6% m sul secondario 1,3%), non ci sarebbe , anzi sarebbe più costoso. Ora si tratta di scommettere su un fisso contro un variabile, e queste scommesse le abbiamo spesso perse…

b) IL MES E’ CONVENIENTISSIMO. NO, perché, finanziandosi anno per anno, il suo 0,67% dovrebbe e essere confrontato con quello dei titoli di uguale durata, i BOT, che rendono attorno allo 0,2%. Se facessimo un progetto e lo finanziassimo con qualche miliardo di BOT a rotazione allora sarebbe più conveniente che il MES…

c) IL MES E’ CONVENIENTISSIMO? NO, SE CONSIDERIAMO CHE È DEBITO PRIVILEGIATO. Facciamo una prova ed emettiamo 5 miliardi di debito con le stesse prerogative del MES, cioè non ridenominabilità, tasso variabile, scadenza decennale,  preferenza di rimborso rispetto a QUALSIASI altro titolo di stato emesso dalla Repubblica Italiana. Sono disposto a scommettere un euro che il tasso sarebbe zero o negativo. Non lo facciamo perché non vogliamo emettere categorie di debito preferenziali.

d) IL MES “LIGHT” NON È SOTTOPOSTO A CONDIZIONI? NO. Non è sottoposto alle condizioni EX ANTE , cioè alla prova diabolica che il debito è solvibile prima dio poter ottenere il prestito. Si tratta della prova che ha obbligato la Grecia all'”Haircut”, cioè al taglio del proprio debito , prima di accedere al MES. Però tutte le clausole ex post di controllo , come confermato dalla Lettera di Dombrovskis e da quella dell’Eurogruppo , CI SONO TUTTE. Lo ha detto più volte lo stesso CEO del MES Riegling. Per la precisione restano in vigore, ex post, ex art 14 del regolamento 472/2013 che afferma:

1. Uno Stato membro può essere soggetto a sorveglianza post-programma finché non avrà rimborsato almeno il 75 % dell’assistenza finanziaria che ha ricevuto da uno o più altri Stati membri, dal MESF, dal MES o dal FESF. Qualora esista un rischio perdurante per la stabilità finanziaria o per la sostenibilità di bilancio dello Stato membro interessato, il Consiglio, su proposta della Commissione, può prorogare la durata della sorveglianza post-programma. La proposta della Commissione si considera adottata dal Consiglio a meno che il Consiglio stesso decida, deliberando a maggioranza qualificata, di respingerla entro dieci giorni dall’adozione della stessa da parte della Commissione.
2. Su richiesta della Commissione, uno Stato membro soggetto a sorveglianza post-programma rispetta gli obblighi previsti dall’articolo 3, paragrafo 3, del presente regolamento e fornisce le informazioni di cui all’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013.
3. La Commissione effettua, d’intesa con la BCE, missioni di verifica periodiche nello Stato membro soggetto alla sorveglianza post-programma allo scopo di valutarne la situazione economica, fiscale e finanziaria. Con cadenza semestrale essa comunica la sua valutazione alla commissione competente del Parlamento europeo, al CEF e ai parlamenti degli Stati membri interessati e valuta in particolare se siano necessarie misure correttive.
La commissione competente del Parlamento europeo può dare la possibilità allo Stato membro interessato e alla Commissione di partecipare a uno scambio di opinioni sui progressi conseguiti nell’ambito della sorveglianza post-programma.
4. Il Consiglio, su proposta delle Commissione, può raccomandare a uno Stato membro soggetto alla sorveglianza post-programma di adottare misure correttive. La proposta della Commissione si considera adottata dal Consiglio a meno che il Consiglio stesso decida, deliberando a maggioranza qualificata, di respingerla entro dieci giorni dall’adozione della stessa da parte della Commissione.
5. Il parlamento dello Stato membro interessato può invitare rappresentanti della Commissione a partecipare a uno scambio di opinioni sul monitoraggio post-programma.

Ora intendiamoci bene: i verbi declinati al condizionale  sono utilizzati a un creditore nei confronti di un debitore, quindi sono da considerare al modo imperativo. Perché, se no, arriverebbero le famose “Letterine”, si sarebbe sottoposti al giudizio del “Semestre europeo”, cioè ai reprimenda di Dombrovskis, e poi alla fine arriverebbe la procedura di infrazione, oltre alla possibilità di dover rimborsare in modo anticipato il debito. perché, al contrario del BTP, non siamo noi a definire le clausole di questo debito.

Chiaro quindi che, al contrario di quanto afferma il buon Nicola Giammarioli, il MES NON è conveniente, ed è una immensa trappola. Del resto Nicola è l’oste a cui chiediamo non solo se il vino è buono, ma addirittura se non è adulterato. Volete che ci dica che ci ha messo il metanolo per fargli fare qualche grado in più? Assolutamente no.

Cari italiani, state attenti.


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